Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina, è intervenuto all’ultima giornata di lavori dell’assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli italiani all’estero.
Vignali ha voluto sottolineare come le pratiche per i passaporti siano passate “da 295mila nel 2016 a 345mila nel 2017, con un aumento della produttività del 16%, che è un grande successo. Le pratiche di cittadinanza sono passate da 32mila nel 2016 a più di 41mila nel 2017 con un aumento del 25% della produttività”.
Secondo Vignali sono numeri che parlano chiaro e “confermano che la rete lavora e che è in grado di dare più servizi”. Certo, “non è abbastanza”, si può sempre migliorare. Per esempio, “sappiamo dei tempi di attesa. La rete consolare alcune risposte cerca di darle, le ha date con un aumento della produttività. Non è abbastanza, ci vogliono più risorse e in questo il Cgie è un alleato prezioso”.
Troppi pochi quattrini destinati alla rete consolare, finora. Basti pensare che “a Londra sono registrati 310mila residenti (anche se probabilmente sono il doppio) e ci sono 50 addetti consolari. Anche Catania ha circa 310mila residenti, ma ha oltre 3000 impiegati”.
“Il nostro obiettivo – ha assicurato Vignali avviandosi alla conclusione – è migliorare ulteriormente i margini della produttività della rete consolare per dare ancora più servizi”, è necessaria “un’attribuzione di maggiori risorse, soprattutto umane. Contiamo sul sostegno e sulla collaborazione del Cgie, del governo, del parlamento e di tutti quelli che hanno a cuore le nostre collettività”.
INTERROGARCI SU CRITICITA’ SERVIZI CONSOLARI
“Il tema dei servizi consolari è forse il più importante perché alla base del mio mandato istituzionale, della mia direzione generale e alla base anche del vostro mandato c’è la ricerca di soluzioni, risposte e servizi per i nostri connazionali. E’ giusto interrogarci insieme sullo stato dei servizi consolari, sulle prospettive, su alcuni successi e sulle criticità”. Il punto da cui partire è “l’aumento dei connazionali” e il conseguente “aumento della richiesta di servizi”, spiega Vignali che ricorda alcuni dati: “Dall’inizio dell’anno c’è stato un aumento dell’1,5% dei nuovi iscritti negli schedari consolari”.
I tassi più elevati si sono registrati in alcune sedi come Londra, Buenos Aires, San Paolo e Parigi, ma il dato più importante arriva da Madrid, dove molti italiani si sono trasferiti per scappare dal Venezuela: nella capitale spagnola, prosegue Vignali, “già a metà anno c’è stato un aumento del 5%” che probabilmente raddoppierà a fine 2018.
“Il problema” alla base delle criticità dei servizi consolari “è soprattutto di risorse, ma abbiamo delle prospettive per ottenere altri risultati, che fanno capo alla digitalizzazione”.
“A inizio 2017 ho trovato 10 sedi collegate con il Portale dei servizi consolari online – ha continuato Vignali -. Abbiamo cambiato portale, lo abbiamo innovato e lo abbiamo chiamato Fast It (Farnesina servizi tematici per Italiani all’estero). Abbiamo innovato le procedure consentendo le iscrizione all’Aire e il cambio di indirizzo”.
Vignali sottolinea quindi i risultati di questa innovazione: “In meno di un anno siamo passati da 10 a 75 sedi che hanno quasi 100mila utenti registrati. Sono 235mila i visitatori dall’inizio dell’anno. Copriamo più dell’80% delle collettività italiane all’estero. Si tratta – conclude Vignali – di un programma importante che consente vantaggi agli operatori consolari”.