“Alcuni connazionali immigrati negli anni Cinquanta e Sessanta in Gran Bretagna e per cui è stata persa dalle Autorità Britanniche la documentazione che certifichi l’arrivo e la residenza continuativa per almeno cinque anni nel Regno Unito, si sono visti negare il diritto di residenza permanente richiesto in previsione dell’imminente Brexit. E’ questo il caso della signora Anna Amato, emigrata da Caserta oltre cinquant’anni fa e raccontato da Repubblica ieri. Quanto sta accadendo poi ricorda lo scandalo per cui migliaia di immigrati – appartenenti alla cosiddetta «generazione Windrush» – arrivati dai Caraibi negli anni Cinquanta e Sessanta in seguito ad una politica di accoglienza operata dopo la seconda guerra mondiale dal Governo britannico nei confronti dei cittadini delle ex-colonie, si sono visti negare il lavoro, le cure mediche e altri servizi fondamentali, oltre ad essere minacciati di espulsione, poiché sprovvisti di adeguata documentazione fino ad allora mai richiesta. Si tratta di episodi umilianti per cittadini che da decenni hanno vissuto, studiato, lavorato, pagato le tasse e concorso a sostenere lo sviluppo sociale ed economico della Gran Bretagna. Per queste ragioni sto depositando un’interrogazione indirizzata al Ministro degli Affari Europei affinché il Governo Italiano si adoperi per difendere le priorità dell’Italia e dell’Unione europea nelle negoziazioni sulla «Brexit», per assicurare, in particolare, la certezza legale e le garanzie necessarie a tutti i cittadini italiani residenti nel Regno Unito, affinché possano continuare a esercitare i diritti derivanti dalle normative dell’Unione europea sui diritti fondamentali, la libera circolazione e la residenza permanente. Questioni segnalate tempestivamente già l’anno scorso proprio mentre la vicenda Brexit si stava complicando ed è per questo necessario sapere cosa è stato fatto dal Governo in questi mesi e dall’Ambasciata Italiana a Londra anche nei rapporti diplomatici tra i nostri due paesi e se siano state messe in campo delle iniziative specifiche a seguito dell’interazione con le autorità britanniche”. Ne dà notizia l’On. Massimo Ungaro, deputato del PD eletto nella Circoscrizione Estero-Europa e segretario del PD Londra.
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