“Secondo la Fondazione Migrantes sono partiti per l’estero 124mila connazionali e il 39% ha tra i 18 e i 34 anni. Il totale dei registrati all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’estero, e’ oggi di oltre 5 milioni. A Londra, per fare un esempio, vivono oltre 250.000 italiani. Attualmente tre giovani under 30 su quattro lascerebbero poi l’Italia, stando ad un’indagine recente. Sono dati allarmanti di un Paese, il nostro, che fatica ad uscire dalla crisi e che si impoverisce sempre più di talenti, energie e speranze. I venti sovranisti del governo Salvini-Di Maio non aiutano. Da ciò nasce l’impegno mio assieme ai colleghi Rosato, Garavini, Fregolent, Schirò e Caré affinché il Governo, già nella prossima legge di Bilancio per il 2019, aggiorni le agevolazioni fiscali della legge 238/2010 – rese strutturali dai governi di centrosinistra – e le estenda con gradualità a tutti i tipi di lavoratori per rendere definitivo il ritorno in Italia dei nostri connazionali nella Penisola. La nostra proposta prevede infatti che, in caso di rientro, l’abbattimento delle imposte sul reddito sia applicabile a tutti i lavori senza distinzione di studio e incarico”. Lo afferma Massimo Ungaro, deputato del PD eletto in Europa e componente della VI Commissione Finanze di Montecitorio, durante la conferenza stampa sul “controesodo” degli italiani all’estero tenutasi oggi alla Sala Stampa di Montecitorio alla presenza dei colleghi Rosato, Garavini, Fregolent, Schirò e Caré, di rappresentanti degli italiani all’estero e dell’associazione Controesodo.
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