“Come coordinatore MAIE in Argentina, rifiuto categoricamente la riforma costituzionale, il cui testo prevede di ridurre il numero di parlamentari. Sia come MAIE sia come CGIE, non siamo contrari a una riduzione del numero complessivo di parlamentari, ma esprimiamo un parere assolutamente negativo alla riduzione degli eletti nella Circoscrizione Estero, perché una tale decisione renderebbe ancora più profondo il vulnus nel sistema di rappresentanza che si è determinato nel momento in cui sono stati adottati parametri diversi e penalizzanti rispetto ai cittadini residenti all’estero”. Lo dichiara in una nota Franco Tirelli, presidente del Comites di Rosario ed esponente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero.
Tirelli si dice “completamente d’accordo con le dichiarazioni dell’On. Mario Borghese, vicepresidente MAIE. Il nostro movimento non consentirà mai l’approvazione di misure che danneggiano i nostri connazionali che vivono all’estero”.
“Il diritto di voto per tutti i cittadini italiani, ovunque risiedano, è sancito dall’Art. 48 della Costituzione italiana, comma 1 che recita: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età”.
Le modalità dell’esercizio del diritto di voto in loco da parte dei cittadini italiani residenti all’estero sono stabilite dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459, e dal relativo regolamento di attuazione emanato col Decreto del Presidente della Repubblica n. 104 del 2 aprile 2003. La riforma degli Artt. 56 e 57, approvata con legge costituzionale del 23 gennaio 2001, ha fissato il numero dei parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero rispettivamente in 12 alla Camera dei Deputati e 6 al Senato della Repubblica.
Per tutto ciò – ribadisce Tirelli in conclusione – non siamo contrari a una riduzione del numero complessivo di parlamentari, ma esprimiamo un parere assolutamente negativo alla riduzione degli eletti nella Circoscrizione Estero”.