Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero, in conferenza stampa al termine dei lavori del Comitato di presidenza del Consiglio Generale degli italiani all’estero, che si è riunito a Roma dal 25 al 29 settembre, ha detto: “Per la prossima legge di bilancio auspichiamo che dal periodo dei tagli dei contributi per gli italiani all’estero ci sia un’inversione di tendenza”.
“Anche se sappiamo che per quanto riguarda la formazione della prossima manovra non ci sono molti spazi di intervento, per quanto riguarda la voce ‘italiani all’estero’ abbiamo chiesto di inserire le richieste di adeguamento dei vari punti di bilancio per promuovere e garantire le attività del CGIE, dei Comites, degli enti gestori e delle associazioni assistenziali che collaborano con i Consolati e le Ambasciate. Su questi punti – ha proseguito Schiavone – ci aspettiamo tanto dalla Farnesina, consapevoli del fatto che gli italiani all’estero contribuiscono alla crescita del Pil in diversi modi”.
“Abbiamo bisogno di riconoscere il ruolo degli italiani all’estero, che sono parte integrante del Paese: in questo modo possiamo aiutare l’Italia ad affrontare e risolvere le questioni legate al fenomeno migratorio”.
“Non è possibile che si parli solo di immigrazione quando i numeri degli emigrati sono superiori a quelli dei migranti che arrivano. Essere migrante, spesso per scelta ma molto più di frequente per esigenza, ci porta a riflettere su un fenomeno globale, il CGIE deve avere lo spirito di iniziativa per far ‘alzare le antenne’ al Paese: il fenomeno non si risolve da sé e gli italiani all’estero possono riportare le loro esperienze al servizio dell’Italia”.
Affrontando il tema delle riforme, secondo Schiavone “è necessario mettere in sicurezza il voto all’estero”, si tratta di una “questione politica”, ha sottolineato, spiegando che l’interlocuzione si è concentrata sulle “modalità che in futuro dovranno essere messe in campo per garantire una partecipazione effettiva degli italiani all’estero, che sono cittadini a pieno titolo”.
“Ci deve essere una sicurezza affinché il voto sia ritenuto davvero rappresentativo”, ha chiosato Schiavone, ricordando che “i brogli ai quali abbiamo assistito negli ultimi anni hanno messo in discussione il voto all’estero”.
Durante la settimana di lavori, tra i vari punti in agenda, “abbiamo ragionato sulla necessità di unificare le Anagrafi”, dei residenti all’estero, “oggi gestite da diversi soggetti. La rete consolare, attraverso l’Aire, ha una propria banca dati, il ministero dell’Interno ne ha una propria collegata anche ai comuni. È necessario semplificare le procedure che causano ritardi e blocchi sulla tempistica e che rendono il servizio macchinoso facendo emergere incongruenze”.
Per quanto riguarda il rilascio, in Italia, della Carta d’identità elettronica anche agli iscritti AIRE: “Ci siamo confrontati con la direzione generale degli italiani all’estero della Farnesina e abbiamo avuto un’interlocuzione con il ministero dell’Interno per discutere della necessità di una collaborazione tra i due ministeri per snellire l’erogazione della carta d’identità elettronica”. Questo confronto, ha aggiunto Schiavone, “ha messo in moto i due ministeri per trovare accordi sulla tempistica e sulla modalità”.