Michele Schiavone, Segretario del Consiglio Generale degli italiani all’estero, nel corso della presentazione del volume del Centro Altreitalie “Il mondo si allontana? Il Covid-19 e le nuove migrazioni italiane”, ha dichiarato: “Anche i 18 parlamentari eletti all’estero sono intervenuti chiedendo interventi diretti al governo ma, nell’ambito delle migrazioni italiane all’estero, c’è ancora bisogno di un profondo rinnovamento, di riforme che adeguino gli aspetti legislativi a quella che è la realtà delle comunità degli italiani all’estero”.
“L’emergenza sanitaria di per sé ha messo in luce le fragilità del sistema Italia in rapporto alle comunità dei propri cittadini residenti in giro per il mondo – ha spiegato – Questa situazione, che dura da più di 8 mesi, è emersa in tutta la sua virulenza, riportando alla luce le criticità che riguardano l’organizzazione del mondo degli italiani all’estero”. Ma è stato proprio “in questi mesi di difficoltà che è emerso il senso della responsabilità e della solidarietà, anche con interventi spontanei”.
“Non ci saremmo mai immaginati questa situazione. Il nostro Paese ha però bisogno di riorganizzare le proprie reti” per “riportare gli italiani all’estero invisibili al centro della cittadinanza”.
Intervenuta anche Maria Chiara Prodi, consigliere CGIE, che ha detto: “Le nuove migrazioni si sono stabilizzate: un maggiore coinvolgimento degli invisibili è una priorità per tutti”. “La pandemia ha rappresentato uno shock costruttivo che ha rimesso in gioco anche aspetti legati all’emotività e ai sentimenti – ha aggiunto -. Nei primi momenti, il grande assente è stato l’Europa: la non considerazione della mobilità ha toccato e travolto tutti noi”.