Prosegue all’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado la rassegna dedicata al cinema italiano d’autore. Terzo appuntamento domani, 19 febbraio, alle 18.00 con "Sanguepazzo", film del 2008 diretto da Marco Tullio Giordana, con Monica Bellucci, Alessio Boni, Luigi Lo Cascio, Mattia Sbragia e Luca Zingaretti.
Nel film, la storia di Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, due nomi che dicono poco al pubblico di oggi, ma che negli anni Trenta e Quaranta erano i divi più amati del cinema italiano.
Belli e dannati, dediti ad un’esistenza sopra le righe, ma anche compromessi col regime fascista al quale Osvaldo Valenti resta fedele anche dopo l’8 settembre 1943. Sostenitori della Repubblica Sociale Italiana, all’indomani della Liberazione si consegnarono ad una formazione partigiana, sperando che la loro celebrità inducesse i vincitori a lasciarli fuggire in Svizzera. Ma sui due gravavano accuse pesanti: di Osvaldo Valenti si diceva che facesse parte della famigerata Banda Koch, responsabile di gravi torture inflitte agli antifascisti, mentre la Ferida avrebbe assistito compiaciuta e si sarebbe anche talvolta unita ai torturatori. Le accuse non furono mai provate, ma i partigiani decisero ugualmente di fucilare quei due simboli di un regime e di una società contro la quale avevano combattuto.
Marco Tullio Giordana, regista da sempre impegnato nel rappresentare criticamente la società italiana, racconta gli ultimi giorni di vita di due artisti incapaci di separare la realtà dalla finzione cinematografica, due vittime del proprio successo e della propria vanità, ma anche di un’Italia che, nel momento della sconfitta, getta nella polvere quelle stesse persone che aveva osannato prima.
Discussione su questo articolo