“Con il caso USEI entrato in pieno nel dibattito politico italiano, si torna a parlare del voto degli italiani residenti oltre confine. La nostra posizione è chiara, da sempre: è più che mai necessaria una riforma del voto all’estero. Personalmente, ne sono sempre più convinto. Sono stato candidato più volte all’estero, in occasione delle elezioni politiche e di quelle dei Comites, e posso affermare di averne viste davvero di tutti i colori. Negli anni, poi, si è parlato di schede rubate, comprate, fotocopiate; di residenze all’estero fittizie; fino a veri e propri accordi con gli uffici postali per impossessarsi dei cosiddetti ‘plichi di ritorno’ e usarli a proprio vantaggio. C’è poco fa fare: fino a quando non si vorrà mettere mano una volta per tutte a una riforma del meccanismo con cui votano gli italiani nel mondo, brogli e irregolarità ci saranno sempre. La politica, il governo, il Parlamento ne prendano atto e trovino soluzioni adeguate affinché, già dal prossimo appuntamento elettorale, il voto estero possa essere sicuro e trasparente. Ne va della credibilità di tutti noi”. Lo dichiara in una nota l’On. Massimo Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà, candidato capolista al Comites di Bruxelles.
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