Il Comitato per le questioni degli italiani all’estero costituito alcuni giorni fa al Senato ha chiari i propri obiettivi. Fra questi, riforma degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero (Comites e Cgie); riforma urgente della legge elettorale ordinaria per la circoscrizione estero; cittadinanza; riforma della rete consolare diplomatica del Mae "per rispondere a due bisogni specifici e diversi che sono quelli degli italiani residenti all’estero e quelli della promozione dell’Italia nel mondo sul piano economico, politico e culturale". Ma anche il funzionamento dell’Inps per gli italiani all’estero e il coinvolgimento delle comunità italiane all’estero per agevolare l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Tutti temi che il Comitato ha intenzione di affrontare nel corso della nuova legislatura. E non è tutto: sono sedici i punti “all’ordine della legislatura” del Comitato: tra gli altri figurano anche la promozione della lingua e cultura italiana nei corsi di lingua e cultura nelle scuole italiane e negli istituti di cultura italiana all’estero; una ricognizione sulla stampa italiana all’estero, le agenzie di stampa specializzate per gli italiani all’estero e la Rai; l’assistenza per gli italiani residenti all’estero in stato di indigenza, in particolare in America Latina; la riforma dell’Aire; l’analisi del ruolo, funzionamento ed eventuale potenziamento dei Patronati italiani nel mondo.
Ma il primo vero obiettivo del comitato presieduto dal senatore del Pd eletto in Europa Claudio Micheloni consiste in un’iniziativa politica che coinvolga i parlamentari dei Paesi che hanno come l’Italia una rappresentanza dei cittadini all’estero (Portogallo, Spagna, Francia, Romania e dal 1 luglio anche la Croazia), come reazione alla messa in discussione della circoscrizione estero da parte del documento dei "saggi". Un colloquio, spiega Micheloni, "che coinvolgerebbe i parlamenti dell’Unione Europea che hanno una rappresentanza magari non uguale, ma simile alla nostra, e nel quale speriamo di coinvolgere i vicepresidenti italiani al Parlamento Europeo, le commissioni Affari costituzionali e spero lo stesso ministro delle Riforme Quagliariello". Un confronto "di alto profilo politico-culturale, una riflessione di fondo sulla valenza di parlamentari eletti all’estero nei Parlamenti nazionali, un’esperienza che in Svizzera interessa e che la Francia ci ha copiato".
Poi c’è la questione della riforma di Comites e Cgie. Il presidente Micheloni e il senatore di Scelta Civica eletto nella ripartizione estera Europa, Aldo Di Biagio, al termine della riunione del Comitato, spiegano: “Teniamo a precisare che non è accettabile alcun tipo di ulteriore rinvio del rinnovo delle rappresentanze degli italiani all’estero".
Fra gli obiettivi del Comitato, anche quello di promuovere il coinvolgimento delle comunità italiane all’estero per agevolare l’internazionalizzazione delle imprese italiane; promuovere il coordinamento delle iniziative che le regioni italiane svolgono all’estero a favore dei loro cittadini emigrati; promuovere accordi internazionali per facilitare scambi fra università, per studi, ricerche e formazione professionale; promuovere la conoscenza e lo studio della storia e delle realtà attuale dell’immigrazione italiana nelle scuole. Prevista inoltre la partecipazione regolare di una delegazione del Comitato alle riunioni delle commissioni continentali del Cgie, delle plenarie e del Comitato di Presidenza del Cgie e la trasformazione del Cqie in Giunta o Commissione permanente nel regolamento del Senato.
Tra i temi prioritari da affrontare nel Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero in questa legislatura non risulta per ora l’Imu, "perché non è una tema di lunga durata ma immediato – hanno detto i senatori eletti all’estero Micheloni e Di Biagio -, ma quando il decreto arriverà in Senato valuteremo. Se sarà stato risolto, bene, sennò convocheremo una riunione ad hoc. Auspichiamo e auguriamo ai colleghi della Camera di risolvere la situazione". Il provvedimento che contiene anche l’Imu è stato incardinato nei lavori della Camera, dunque non dovrebbe arrivare in Senato prima di 3-4 settimane. Il Comitato entro la prossima settimana incontrerà Bruno Archi, viceministro degli italiani nel mondo.
Discussione su questo articolo