Il Provincial Reconstruction Team – CIMIC Detachment italiano, l’unità che assiste le istituzioni della provincia di Herat (sede del Regional Command West) nella realizzazione dei piani di sviluppo locale, ha inaugurato nei giorni scorsi due nuovi progetti che contribuiranno al miglioramento delle condizioni sociali e della qualità della vita della popolazione della provincia.
In particolare, nel distretto di Kush-e-Kuna, a nord est di Herat, il colonnello Giuseppe Gionti, comandante del PRT, ha posato la prima pietra di un ambulatorio medico (Basic Health Center) che assicurerà l’assistenza sanitaria alle migliaia di abitanti del villaggio di Gala Chaghir.
Con il secondo progetto invece, i militari italiani garantiranno ai bambini e alle bambine del villaggio di Gonah Aabad, nel distretto di Obeh, la possibilità di poter accedere all’educazione scolastica attraverso la costruzione di un edificio destinato a ospitare 12 classi e diverse centinaia di studenti, organizzati su tre turni, innalzando sensibilmente il livello di scolarizzazione in un’area geograficamente isolata.
I progetti, che saranno ultimati in pochi mesi, rientrano nell’Executive Plan 2013, il piano degli interventi deciso di concerto con le istituzioni locali e approvato dal Governo afghano, che prevede la realizzazione di progetti nei settori educazione, sicurezza, trasporti, salute, servizi essenziali e supporto alle infrastrutture governative.
Inoltre, si è recentemente conclusa l’operazione denominata "Hot Summer", condotta dagli uomini della Transition Support Unit – South di Farah al fianco delle forze di sicurezza afghane e volta a garantire sicurezza, percorribilità e libertà di movimento dell’asse di comunicazione numero 517 che collega Farah con l’Highway 1, l’autostrada afgana.
La TSU-S ha schierato in campo oltre 150 uomini, tra alpini dell’8° Reggimento di Cividale del Friuli (UD) e guastatori del 2° Reggimento Genio di Trento.
Durante i tre giorni di attività, lungo i circa 100 km dell’asse percorsi quotidianamente da un grande numero di veicoli civili, sono stati ritrovati quattro ordigni esplosivi improvvisati già posizionati da estremisti e pronti per essere utilizzati. Gli ordigni sono stati fatti brillare e la strada è stata resa nuovamente praticabile.
Nel corso dell’operazione i militari hanno condotto alcuni incontri con gli elders rappresentanti di diversi villaggi dell’area.
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