Intervenendo nel corso dell’assemblea plenaria del CGIE, l’On. Fabio Porta – deputato Pd eletto all’estero – ha invitato il Consiglio, all’indomani dell’elezione della nuova Segretaria Generale, ad avviare una riflessione su alcuni dei temi al centro della relazione presentata dal governo, in raccordo con il Parlamento.
Sul tema della cittadinanza, il parlamentare ha chiesto a tutti di avere la massima cautela nel rapportarsi ad una legge che è anch’essa figlia della nostra storia di emigrazione; una legge che affonda le radici in un’Italia costruita dagli italiani all’estero prima che in Italia.
Secondo il deputato eletto in Sudamerica la cittadinanza deve essere vista come una grande opportunità e non come un problema per un Paese in forte recessione demografica che dovrebbe aprirsi con lo ‘ius culturae’ e lo ‘ius sanguinis’ a nuove generazioni di italiani.
Il deputato – che ha rivendicato di essere stato tra i primi a denunciare i fenomeni di mercificazione della cittadinanza – ha poi affermato di non avere mai creduto all’utilità di porre un limite generazionale alla cittadinanza; si è detto invece disposto a discutere su altri elementi in grado di valorizzare coloro che insieme al legame di sangue dimostrino un reale attaccamento ai valori e alla cultura della comunità italiana.
Sul voto all’estero l’On. Porta ha ribadito come non sia più sostenibile l’attuale meccanismo, più volte oggetto di truffe e raggiri da parte di apparati a volte legati anche alla criminalità organizzata; in questo senso si è detto favorevole a ragionare su una riforma che prenda in considerazione anche la possibilità di attivare più modalità in grado di garantire al tempo stesso l’universalità del voto e la sua necessaria sicurezza e trasparenza.
Infine, con riferimento al turismo delle radici, il parlamentare del Pd ha affermato di essere sempre stato un grande sostenitore del progetto, che vede proprio in America Meridionale il suo principale bacino di utenza.
Proprio per questo, ha aggiunto, in sede di commissioni esteri e attività produttive ho presentato insieme ad altri colleghi una risoluzione volta ad individuare alcune forti criticità e stimolare il governo a intervenire per evitare che una iniziativa così importante si trasformi in un insuccesso.