Si è svolto questa settimana, nella prima Commissione del Senato – Affari Costituzionali, un ampio dibattito riguardante i parlamentari eletti all’estero. Andando a leggere il resoconto del Senato, si capisce bene che il Terzo Polo – Api e Fli – è contro il mantenimento dei rappresentanti degli italiani nel mondo in Parlamento. Così come lo è, in parte, il PdL.
Il senatore PALMA (PdL), intervenendo in dissenso dal proprio Gruppo, ritiene infatti che con il superamento del bicameralismo perfetto, si introduce una distinzione di competenze tra le Camere e si accentua la connotazione regionalista del Senato, con riferimento alla trattazione delle materie di competenza concorrente. A suo avviso, tale evoluzione è incompatibile con il mantenimento di una rappresentanza degli italiani residenti all’estero.
E’ d’accordo con lui il senatore DE ANGELIS (Per il Terzo Polo: ApI-FLI), che condivide le riflessioni del senatore Palma. È opportuno tenere conto della evoluzione delle competenze delle Camere, sottolinea: l’elezione di rappresentanti di italiani residenti all’estero sembra incompatibile con le funzioni del Senato che fanno riferimento alle materie di competenza legislativa concorrente.
Ecco che, dopo aver dato attenta lettura, nero su bianco viene riportato che l’esponente di Futuro e Libertà, così come quello del PdL – che però era in dissenso rispetto all’opinione del proprio gruppo di appartenenza – ritiene che si possa fare a meno degli eletti all’estero: "incompatibile" la loro elezione con le funzioni del Senato.
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