“Desideriamo ringraziare pubblicamente il MAIE che in un comunicato definisce “inversione di tendenza” l’arrivo in decine di sedi consolari di 100 contrattisti destinati a migliorare i servizi per i nostri connazionali. Si tratta, infatti, dei 100 contrattisti per i quali le risorse sono state inserite dal Governo Gentiloni nella legge di Bilancio 2018, allora bocciata con un sonoro voto contrario proprio dai parlamentari del MAIE. Come si dice: meglio tardi che mai. Restiamo in trepida attesa di scoprire quale sarà l’espressione che gli amici del MAIE useranno quando arriveranno le 150 unità di personale di ruolo, le cui risorse sono state previste sempre dal Governo Gentiloni nel Bilancio del 2018. Naturalmente, con il voto contrario dei parlamentari del MAIE”. Così in una nota congiunta i parlamentari Pd eletti all’estero, Garavini, Giacobbe, Carè, La Marca, Schirò, Ungaro.
“Restiamo, invece, un po’ interdetti per il silenzio dei nostri amici sul trasferimento ai consolati del 30% dei proventi delle pratiche di cittadinanza (circa 4 milioni l’anno), acquisito grazie a un emendamento dei parlamentari del PD all’estero, accolto dal precedente Governo, che può essere usato anche per assunzione di personale a contratto locale e per migliorare i servizi. Allora dai nostri amici fu presentata come una cosa inutile, ora la pensano allo stesso modo?”.
“Anziché giocare a chi la spara più grossa, considerando i cittadini italiani all’estero un’inconsapevole massa da manovra, perché non si pensa di fare uno sforzo ulteriore, magari unitario, per fare altre assunzioni anche nella prossima legge di Bilancio e per elevare la soglia del 30% del ristorno dei fondi ai consolati? Noi – concludono i dem – su queste cose di sostanza, non sulla propaganda, siamo pronti a dare una mano”.