Nessuna deroga – neanche a Monaco di Baviera – nell’avvicendamento dei dirigenti degli uffici scuola all’estero. È quanto confermato ieri dal sottosegretario agli esteri Marta Dassù che, in Commissione Affari Esteri, ha risposto all’interrogazione dell’onorevole Di Biagio (Fli).
Il deputato, infatti, sosteneva che le nuove indicazioni della Farnesina circa la permanenza oltreconfine dei dirigenti scolastici nei Consolati rischiavano di compromettere l’organizzazione dell’offerta formativa italiana all’estero, ponendo, in particolare, il caso-Monaco.
"La durata del primo mandato all’estero dei dirigenti scolastici – gli ha risposto Dassù – è stabilita, in base all’articolo 49 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, in quattro anni. È quindi facoltà dell’Amministrazione conferire successivi incarichi di durata variabile e comunque non oltre un periodo complessivo di nove anni scolastici. A partire dall’anno scolastico 2009/2010 in ossequio al principio dell’alternanza del servizio all’estero, così come avviene per tutto il personale di ruolo del Ministero Affari Esteri, l’Amministrazione ha ritenuto opportuno che i Dirigenti scolastici al termine del primo mandato quadriennale possano per una sola volta, per un periodo non superiore a due anni scolastici, ottenere la conferma dell’incarico sulla stessa sede, previa acquisizione del parere dei titolari delle sedi diplomatiche o consolari".
"Tale sistema di avvicendamento, – ha chiarito – a prescindere da qualsiasi valutazione sull’operato del Dirigente Scolastico interessato, ha quale obiettivo l’esigenza di assicurare periodi di permanenza all’estero che, da un lato garantiscano la possibilità di una continuità di servizio in una stessa sede di una figura professionale alla quale viene richiesto di coordinare e vigilare sulle istituzioni scolastiche presenti sul territorio e, dall’altro, garantiscano comunque il necessario turnover".
"La Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, di concerto con la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero, – ha spiegato ancora Dassù – valuta le richieste di conferma ed assume decisioni sulle eventuali proroghe. Terminato il secondo mandato sulla stessa sede, i dirigenti scolastici che lo desiderano, si sottopongono ad un nuovo colloquio, finalizzato alla verifica dell’idoneità che garantisca lo svolgimento del servizio in altro specifico contesto educativo".
Quanto al Dirigente dell’ufficio scolastico del Consolato Generale a Monaco di Baviera, "l’attuale titolare terminerà con questo anno scolastico il suo secondo mandato a Monaco di Baviera (6 anni complessivi) ove ha svolto l’incarico affidatogli con impegno, contribuendo all’organizzazione dei corsi di lingua e cultura italiana, curandone il passaggio dalle Autorità scolastiche bavaresi agli enti gestori italiani. In ogni caso la maggiore esperienza acquisita costituisce una risorsa per l’amministrazione che potrà essere utilizzata dal Dirigente in un’altra eventuale sede di servizio".
Concludendo, Dassù ha ribadito che "l’Amministrazione è comunque consapevole dell’importanza del posto di Monaco di Baviera e l’individuazione di un nuovo dirigente da destinare a quella sede costituirà una priorità nell’ambito delle procedure di selezione dei nuovi Dirigenti scolastici da destinare all’estero".
Nella replica, Di Biagio ha lamentato "il calo delle risorse disponibili per le scuole italiane all’estero" e, quanto alla situazione di Monaco, richiamato "la fase di transizione in corso nella gestione dell’istituto scolastico dalle autorità bavaresi agli enti italiani che suggerirebbe l’applicazione della normativa in vigore tenendo conto delle esigenze funzionali sul campo. In questo contesto, – ha ribadito, concludendo – l’avvicendamento dirigenziale potrebbe creare gravi disagi ed andrebbe rivisto".
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