Amare i Caraibi. Luci e ombre, odio e amore. Esecrazione e predilezione. Farsi comunque sedurre da un mondo totalmente diverso, lontano anni luce dall’ossessionante ripetitività delle incombenze sociali, dai tetri uffici, dal traffico angoscioso. Illuminati dalla magia del Natale coltiviamo il desiderio della grande evasione. L’urbanesimo sfrenato è diventato ormai una peripezia insopportabile: l’ansia di vivere gli affari, gli intrighi della politica, il sorriso algido del capufficio prigioniero nella sua forma immutabile, la solitudine della folla, la schizofrenia dell’individuo in gara perenne con se stesso.
Fuggire, ritrovare la libertà perduta, il bisogno di natura e di paesaggi alternativi.
Il ritorno alle scrivanie di sicuro sara’ osceno, invelenira’ le nostre ore, ci sentiremo ancora prigionieri. Ricoperti da sorrisi concilianti, dovremo dare cortesia e diligenza alle macchine, ai telefoni che squillano, alle carte che si accumulano. Dovremo dare il meglio. Ma sarà valsa la pena, se avremo spezzato le catene anche per poco.
La chiamano, questa corsa continua, “laboriosità positiva per le generazioni future“. Solite balle, perchè il futuro i figli te lo presenteranno cosi’ come vogliono loro, come avranno avuto voglia di inventarselo. Senza chiederti permesso o giudizio. I figli non sono tuoi, ma tuo e’ il lavoro preparatorio della loro vita: lo apprezzeranno o ne faranno scempio? Comunque andra’, la responsabilita’ sara’ nostra. E allora, vale la pena cercare i Caraibi. Da turista, da emigrante eterno, da figlio di emigrati. Da italiani nel mondo.
Natale senza neve, ma con le luci che si aggrappano alle palme e il suono delle cornamuse riprodotto nel tuo cuore libero di spaziare. Mentre le onde di un mare verde smeraldo regalano un profondo respiro di sollievo, un riscatto. Vivere solo di vita.
Diamo un taglio, dunque, alle sciarpe e ai cappotti e lasciamoci trasportare verso luoghi dove e’ possibile trovare un incanto naturale ancora intatto, Santo Domingo, Cuba, Antigua, Giamaica, Bahamas.
Il momento migliore per visitare i Caraibi è quello che va da metà dicembre a metà aprile, principalmente perché il turismo occidentale ne approfitta per fuggire dal freddo inverno delle proprio latitudini. Durante questo periodo il clima è abbastanza mite e secco, le precipitazioni scarse. Nei mesi di febbraio o marzo sulle isole si tengono magnifiche feste di carnevale e valutare un viaggio in corrispondenza di questi imperdibili eventi può essere un’ottima esperienza, anche se non è Natale.
Il tempo è abbastanza stabile, le perturbazioni sono di solito passeggere, le più lunghe possono durare due-tre giorni, nei quali la temperatura scende di qualche grado, come nella primavera delle zone temperate. Ma e’ sempre estate ai Caraibi. Si fa tranquillamente vita da spiaggia, bagno compreso. L’acqua è tiepida.
Nella Repubblica Dominicana la vigilia di Natale è meravigliosa. E, se ci va, la posizione invidiabile ci permette di estendere la nostra voglia di visitare nuove frontiere. Grazie alla vicinanza con gli Stati Uniti, i Caraibi sono una meta molto amata da chi vuole coniugare relax e cultura, una visita a New York, Miami o altre destinazioni americane e’ certamente da valutare.
L’eccezionale dotazione di circa 700 tra isole ed isolotti dell’arcipelago, rende la scelta di casa vacanze alle Bahamas particolarmente interessante. Si può scegliere tra una casa vacanza a Nassau, la moderna capitale, con affascinanti architetture coloniali, o un appartamento a Grand Bahama con le meravigliose spiagge bianche da cartolina. Chi cerca un angolo di paradiso ancora incontaminato può scegliere Long Island.
Il Natale celebra la nascita di Gesù, il miracolo di una donna chiamata Maria, che da vergine e per virtù dello Spirito Santo, accoglie nel proprio grembo il mistero e la potenza di un Dio fattosi uomo per salvare la umanità. Un messaggio di pace e di speranza che puo’ essere accolto nei cuori anche dinanzi al miracolo della creazione che in questi luoghi appare più evidente. Ancora suggestioni da incantesimo per chi vuole e puo’ pensare a un Natale diverso. Auguri a tutti gli uomini di buona volonta’. E anche a chi la vita ha reso cattivo, perche’ possa tornare ad essere buono. Non solo a Natale.
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