“Le recenti dichiarazioni del Sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, rilasciate all’agenzia Askanews, colpiscono nel segno e parlano molto chiaro: al di là di ogni polemica sterile, mettendo da parte faziosità e differenze di visione, il presidente del MAIE ha scattato la fotografia della realtà e lo ha fatto facendo parlare i numeri. E le cifre parlano chiaro: mai nessun governo ha fatto tanto per gli italiani nel mondo, noi che all’estero ci viviamo lo sappiamo molto bene”. Lo dichiara in una nota Domenico Meliti, coordinatore MAIE UK.
“Con grande maturità politica, il Sottosegretario ha spiegato anche, a proposito di Brexit, che la decisione finale spetta a Londra; che, comunque, la confusione nel governo inglese regna sovrana e questo stato di cose contagia e confonde anche l’Europa. Come già anticipato, proprio per non lasciare soli i nostri connazionali residenti in terra inglese in tempi di Brexit, come MAIE UK stiamo organizzando diversi appuntamenti sul territorio, ad iniziare dai primi di maggio, per offrire la giusta informazione agli italiani e per essere loro vicini in caso di richiesta di assistenza”.
“Le priorità del MAIE restano gli italiani nel mondo e le loro necessità, migliori servizi consolari prima di tutto. Ecco perché abbiamo apprezzato moltissimo il fatto che il Sottosegretario abbia ribadito, durante l’intervista, che la riapertura del Consolato di Manchester è sempre più probabile. Presto dovrebbe arrivare l’ufficialità. Sarebbe un’ottima notizia per quei connazionali costretti a recarsi a Londra per ottenere un qualsiasi servizio, visto che il Pd nella passata legislatura aveva deciso che il Consolato di Manchester andasse chiuso”.
“Gli scorsi governi chiudevano i consolati, questo li sta riaprendo. Sì – conclude Domenico Meliti – ha proprio ragione il presidente Merlo: sono passati solo otto mesi da quando lui ha ricevuto l’incarico di Sottosegretario, ma in poco tempo si è fatto davvero moltissimo. Andremo avanti su questa strada, con ancora maggiore energia, confortati dai risultati ottenuti e dall’ascolto che troviamo nei nostri interlocutori istituzionali”.