Tempi difficili per gli italiani nel mondo. Del resto, non è una novità. Ma la proposta di sopprimere la Circoscrizione estero, proposta contenuta nel ddl di riforma costituzionale approvato la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri, ha creato allarme fra le comunità di italiani residenti oltre confine. Allarme, e dubbi: questa benedetta Circoscrizione estero è stata soppressa, o no? E il voto degli italiani nel mondo, resta? E gli eletti all’estero? E di che tempi stiamo parlando? Alle prossime politiche, cambierà qualcosa per il voto dei connazionali che vivono lontano dallo Stivale?
Proprio per fare chiarezza, ItaliachiamaItalia ha voluto sentire il sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo, Alfredo Mantica, che a colloquio con il nostro quotidiano online, a proposito della riforma costituzionale e della soppressione della Circoscrizione estero, spiega: "Si tratta di un progetto. Non è stato abolito niente. Nulla è cambiato. E’ un’idea che prevede un dibattito in Parlamento, ed essendo una riforma costituzionale prevede quattro passaggi fra Camera e Senato". Qualcosa, quindi, secondo Mantica, "di cui si parlerà fra tre anni".
Al senatore del PdL "tutte queste apprensioni" a proposito della soppressione della Circoscrizione estero "sembrano assolutamente inutili. È un progetto, che però in sostanza pone un problema: infatti, qualunque sia la riforma, noi andiamo a ridurre il numero dei parlamentari. Quindi si ridurrà anche il numero degli eletti all’estero. E se il numero dei parlamentari verrà ridotto in maniera pesante, come vuole la proposta Calderoli, i sei senatori eletti all’estero potrebbero diventare due o tre. Se fosse così, non ci sarebbe neppure un senatore per ogni ripartizione estera".
C’è poi la questione che ha a che vedere con il bicameralismo perfetto, "dramma in cui viviamo oggi", per Mantica. "Nessuno ormai accetta due Camere con gli stessi poteri", nè a sinistra nè a destra. Calderoli vede un Senato federale, "delle Regioni, del territorio. E c’è chi dice che la Circoscrizione estero rappresenti un territorio, appunto, con gli italiani nel mondo. Non credo che affermare questo sia qualcosa di scandaloso. È un’ipotesi. In questo caso gli eletti all’estero saranno solo alla Camera, solo al Senato, o che altro? Parliamone".
Il sottosegretario agli Esteri sottolinea: "Sono i tempi della politica a determinare la situazione. Nulla è davvero programmabile". Ma per come stanno le cose oggi, ragionando a bocce ferme, "sulla base di ciò che oggi conosciamo, mi pare di poter dire che nulla cambierà, almeno in questa legislatura". Certo, "se un domani destra e sinistra si mettessero d’accordo sulla riforma costituzionale, volendo si potrebbe portare a termine in un anno". Ma oggi questa situazione non c’è, ed in ogni caso è imprevedibile per ora.
Concludiamo chiedendo ad Alfredo Mantica se sopprimere, eventualmente, la Circoscrizione estero, vuol dire anche cancellare il voto degli italiani nel mondo: "Nessuno ha mai parlato di eliminare il voto all’estero. Nessuno lo discute. Certo, sulle modalità con cui votano gli italiani nel mondo c’è da ragionare. Ma anche gli italiani all’estero devono riflettere sul lavoro che i loro rappresentanti in Parlamento sono riusciti o meno a fare. Ormai sono passati cinque anni…".
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