“Il quotidiano “Il Fatto quotidiano”, in prima pagina, rivolge a me e ad altri eletti all’estero, impegnati a far votare No nel referendum confermativo sulla riduzione dei parlamentari, un attacco rozzo e violento accusandoci di assenteismo nei mesi del lockdown”. Lo dichiara in una nota l’On. Francesca La Marca, Pd, eletta nel Nord e Centro America e residente negli States.
“Nemmeno una tragedia come la pandemia e il freno che si è determinato nelle attività interne e internazionali bastano per distogliere questo giornale dallo sperimentato metodo di colpire le persone e ricoprirle di fango per colpire le loro idee – prosegue La Marca -. Posizioni che, giuste o sbagliate che siano, in un confronto democratico è del tutto legittimo manifestare”.
“Naturalmente, pur di sopraffare chi non è in linea con le posizioni del giornale e del suo direttore, la realtà dei fatti viene disinvoltamente distorta e calpestata. Così, si finge di non sapere che da marzo, oltre alle restrizioni imposte dal lockdown, la Camera ha deciso anche l’ingresso contingentato. Si ignora che c’è stata una conversione verso l’attività a distanza, soprattutto nei lavori delle commissioni. Per quanto mi riguarda, pure essendo rimasta bloccata in Canada dall’entrata in vigore del lockdown italiano, non solo non ho mai interrotto, ma ho incrementato il numero i miei interventi verso il governo e l’amministrazione a sostegno di vecchie e nuove esigenze della comunità italiana all’estero”.
“Si cancella con un colpo di spugna il blocco dei voli internazionali per mesi che hanno impedito a me, residente in Canada, non solo di fare ma semplicemente di prenotare un rientro a Roma. Si passa sopra al fatto che solo il 1° luglio è comparsa la “lista verde”, nella quale il Canada è stato inserito, che ha consentito il ripristino dei voli, ma con persistente obbligo di quarantena. Si ironizza sul fatto che subito dopo la riapertura, mi sono precipitata a Roma per tornare al mio lavoro di parlamentare e pensando che bastasse un solo tampone negativo, come oggi è riconosciuto da un protocollo in vigore, mi sono precipitata alla Camera, pagando la mia dedizione al dovere con articoli di giornale brucianti”.
“Si trascura il piccolo particolare che sono stata tra gli ultimi parlamentari a lasciare la Camera prima delle ferie di agosto e uno dei primi a tornare ai primi di settembre. Ma è inutile continuare. A “Il Fatto” non interessano… i fatti, ma le campagne di contrapposizione personalizzata contro tutti quelli che osano avere posizioni politiche libere e, comunque, diverse dagli interessi che il giornale difende”.
“Una vicenda disgustosa e squallida – conclude La Marca – che si commenta da sola. Che, comunque, è stata l’occasione per ricevere tanti attestati di solidarietà e di amicizia, a partire da quelli del capogruppo PD alla Camera Graziano Delrio e del responsabile PD Mondo Luciano Vecchi, che in questo momento di amarezza sono l’unica cosa che vale la pena salvaguardare”.