Con una lettera consegnata all’ambasciatore d’Italia a Kabul, Claudio Glaentzer, a margine dei lavori della conferenza sul miglioramento della qualita’ dei servizi ospedalieri e la standardizzazione, Suraya Dalhil, ministro della Sanità afgana, ha chiesto che la Cooperazione italiana sostenga la progettazione del nuovo edificio del suo ministero.
L’iniziativa e’ stata organizzata dal direttore dell’ospedale Esteqlal di Kabul, Mohammad Ali’ Eshan, insieme alla Cooperazione italiana che ha finanziato la sua costruzione e il suo equipaggiamento. La struttura, peraltro, e’ diventata un modello nel paese asiatico. Ad affermarlo sono stati i vertici del sistema sanitario afgano, tra cui Dalhil, durante la conferenza.
Grazie al sostegno dell’Italia, l’Esteqlal e’ stato dotato di strutture e impianti tuttora assenti negli altri ospedali, come il centro di emofilia, inaugurato poco prima dell’inizio della Conferenza con la nuova sala d’aspetto. Inoltre, le nuove costruzioni sono solo una piccola parte dei miglioramenti previsti nel master plan che definisce in dettaglio i lavori architettonici e di impiantistica, nonche’ la lista e le specifiche delle attrezzature, necessari per la riqualificazione dell’Esteqlal.
Insieme al Master plan e’ stato presentato anche il Piano strategico di sviluppo quinquennale, che delinea le azioni da compiere per il rafforzamento delle capacita’ di gestione e dell’autonomia finanziaria, oltre alla creazione di standard per l’attuazione della politica di controllo di qualita’. Un programma che punta a fare dell’Esteqlal un "teaching hospital", una struttura dagli elevati standard qualitativi non solo per i servizi sanitari e gestionali, ma anche per la formazione e la ricerca.
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