Dopo giorni di stallo, partono le votazioni in aula al Senato sul ddl Boschi per le riforme costituzionali. Dopo che il presidente Pietro Grasso ha elencato le materie su cui sarà ammesso il voto segreto, l’aula ha avviato le dichiarazioni di voto su un emendamento dei dissidenti Gal-Fi che chiede l’abrogazione della circoscrizione estero. Emendamento presentato con il parere negativo di governo e relatori.
L’emendamento e’ a firma dei senatori Compagnone, Tarquinio, Longo, Bruni, Milo, Bonfrisco, Minzolini, D’Anna e chiede modifiche all’articolo 48 della Costituzione: "Il terzo comma e` abrogato".
Il terzo comma dell’articolo 48 cosi’ recita: "La legge stabilisce requisiti e modalita’ per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’ESTERO e ne assicura l’effettivita’. A tale fine e’ istituita una circoscrizione ESTERO per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge".
Sull’emendamento in questione, si sono espressi diversi senatori. Fra questi, Claudio Micheloni, proprio un eletto oltre confine: "Fa effetto che il primo voto di questa riforma sia quello che riguarda l’abolizione del collegio estero”, ha detto durante il suo intervento, “lo considero un nostro fallimento culturale perché non siamo riusciti a trasmettere il significato profondo della presenza degli italiani all’estero nel parlamento italiano. Se c’è la consapevolezza che questo sia importante solo per gli italiani all’estero, voterò anche io a favore, ma invece è importante per gli italiani, perché è un volano per l’economia italiana"."Ma se il Senato sarà non elettivo – spiega il senatore eletto nella ripartizione estera Europa e residente in Svizzera – diventa difficile pensare alla rappresentanza estera, invece con il Senato elettivo la rappresentanza a quel punto dovrebbe essere solamente al Senato. Per questo sosteniamo con forza un Senato elettivo".
Secondo Anna Cinzia Bonfrisco, senatrice di Forza Italia, è necessaria “una ulteriore riflessione su questa legge, e questo emendamento cerca di aprire un varco che dobbiamo anche a quei cittadini che, spintisi lontano per rappresentare degnamente il nostro Paese, non per questo sono oggi parte integrante di questo Paese. Sono affezionata al principio che il cittadino che vive il suolo di questo Paese, nel contesto della taxation legata alla representation. La legge sulla circoscrizione estero fu solo uno spot che generò alcune distorsioni legate per esempio all’assoluta mancanza di controllo sulla validità di quelle elezioni".
Durante l’esame degli emendamenti all ddl Boschi nell’aula di Palazzo Madama interviene anche il senatore D’Alì, del Nuovo Centrodestra, il quale ritiene che "non si debba sopprimere la norma che prevede la circoscrizione estera nel regolamentare l’esercizio del voto all’estero" e sottolinea che, comunque, "la norma oggi riguarda solo le elezioni alla Camera, perché se dovesse passare la riforma che stiamo valutando, non ci saranno nè le circoscrizioni estere nè quelle italiane per le elezioni del Senato".
La Lega Nord ha comunicato di astenersi. Il senatore leghista Jonny Crosio: il problema della Circoscrizione Estero "è capire se veramente ci sono le condizioni per garantire ai cittadini all’Estero. Uno dei grandi problemi è per esempio quello legato all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’Estero, lasciata spesso incompleta e non aggiornata. Per questo, in attesa di fare questa valutazione, la Lega Nord opterà per un voto di astensione".
Il Movimento 5 Stelle voterà a favore dell’emendamento che punta ad abolire la Circoscrizione estero: lo dice Vito Crimi in aula, spiegando che "sappiamo come la circoscrizione estero sia stata un bacino di voti per alcuni gruppi rispetto ad altri, mentre deve essere garantito il diritto di voto dei residenti all’estero nelle circoscrizioni di appartenenza". "Non me ne vogliano i colleghi eletti all’estero – ha precisato – ma noi crediamo che l’esercizio del voto si debba fare con le modalità del voto europeo e cioè utilizzando le circoscrizioni di provenienza".
Michele Giarruso, senatore grillino, si smarca però dal suo partito: “Io sono siciliano e dico no alla richiesta di abolizione della circoscrizione estero". Giarruso sottolinea: "Abbiamo milioni di italiani all’estero e credo che vadano rispettati con un collegio e un senatore eletti direttamente da loro con libera elezione".
Francesco Campanella, ex M5S in Senato, propone l’accantonamento dell’emendamento che abolirebbe la Circoscrizione estero: “L’annullamento della circoscrizione estero in questo momento mi pare non aiuti, senza una analisi tale da farci fare un miglioramento si rischia solo di sottrarre qualcosa agli italiani all’estero che li tiene legati da un punto di vista affettivo e che permette loro di incidere sulle sorti del Paese".
"Assolutamente contrari all’abolizione della circoscrizione estero" si sono detti i senatori di Sinistra Ecologia e Libertà, per bocca di Luciano Uras. "Lo dobbiamo ai tanti sardi, oltre 100mila, che vivono all’estero. Dobbiamo riconoscere ai nostri connazionali che non si sono dimenticati del loro Paese il diritto di partecipare al voto". Il senatore, nel suo intervento, sottolinea: "Per le riforme noi ci siamo, non siamo per le restaurazioni. Non siamo per tornare indietro ma per andare avanti".
Carlo Giovanardi (Ncd), annunciando voto favorevole all’emendamento che abolisce la Circoscrizione Estero, ha detto: "Ho apprezzato il generoso lavoro di Tremaglia, che aveva disegnato scenari che poi sono naufragati miseramente, con l’idea stessa di collegi esteri con candidati che dovrebbero rappresentare l’intera Africa, America o Australia".
"Ci dobbiamo concentrare sul voto degli italiani all’estero, con la riforma per legge ordinaria dei punti che non funzionano, a partire dal voto per corrispondenza, che ha fatto in modo finora che i patronati la facessero da padroni". Lo ha detto il senatore Donato Bruno, di Forza Italia, annunciando voto contrario all’emendamento che abolirebbe la Circoscrizione estero, rimandando alla legge ordinaria "le modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero, anche attraverso il voto per corrispondenza, e ne assicura l’effettività e la personalità".
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