Ancora una volta un parlamentare eletto dagli italiani all’estero e’ protagonista della cronaca politica nazionale. E non per merito del ruolo che svolge, tutt’altro. E’ il caso di Antonio Razzi, che nei giorni scorsi e’ stato beccato in una dichiarazione scandalosamente rivelatrice da un collega-talpa che lo ha registrato e ha inviato il video ai giornalisti della trasmissione televisiva "Gli intoccabili", in onda su La 7.
Su ItaliaChiamaItalia vi abbiamo già raccontato l’episodio. Il nostro commento? Dire che è uno schifo totale è addirittura troppo semplice, equivale a dire una banalità, anche se vale la pena sottolinearlo comunque. Ma dobbiamo anche sottolineare con forza che il metodo con cui quelle parole sono state rese pubbliche, ci dà ugualmente la nausea.
Razzi? Per come lo conosciamo, è stato soltanto un ingenuo. In quante conversazioni private abbiamo ascoltato le stesse parole che Razzi ha pronunciato, mentre pensava che quella conversazione non dovesse mai diventare pubblica? Quanti parlamentari abbiamo sentito lamentarsi della vita da peones che svolgono alla Camera o al Senato? E poi: il 90 per cento dei parlamentari non la pensa forse come il povero Razzi, ormai bruciato completamente, sul fatto che in Parlamento "siamo solo per farci i cazzi nostri"?.
L’eletto in Europa non sarà più ricandidato all’estero. Assai probabilmente, nessun partito avrà il coraggio di ricandidarlo neppure in Italia. Anche se le strade della politica, lo abbiamo imparato in tanti anni, sono infinite e tutto puo’ accadere. Certo è che ancora una volta gli eletti all’estero non ci fanno una bella figura.
Ma quanti ce ne sono come Razzi in Parlamento? E fra i parlamentari eletti dagli italiani nel mondo? Torneremo su questo interrogativo nei prossimi giorni. Intanto, da più parti comincia a farsi risentire quella voce, quella che chiede che venga cancellato il voto all’estero. Perchè si pensa che in fondo, ai connazionali residenti oltre confine, alla stragrande maggioranza di loro, di votare per avere rappresentanti del genere in Parlamento non gliene frega niente. Il voto all’estero appare sempre più come una lotteria a cui possono giocare solo pochi privilegiati; col rischio che vincano, mentre perde l’Italia.
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