"La sua predisposizione a risolvere i problemi e il tratto personalizzato che svolge in ogni caso, ci fa ricordare uno dei miglior Consoli che abbiamo avuto, il dott. Placido Vigo". Alessandro Cario, de L’Eco d’Italia, rivista edita a Buenos Aires, ha intervistato Massimiliano Gori, Console d’Italia a Moron.
"Quando mi hanno proposto di lavorare con la collettività italiana in Argentina non ho dubitato nemmeno un attimo", afferma Gori, che aggiunge: “Le comunità italiane in Sudamerica hanno delle caratteristiche particolari che hanno arrichito considerevolmente la mia esperienza”.
“Uno dei problemi più grandi che ho trovato è stato che il connazionale arrivava al Consolato senza la documentazione corretta per poter uscire con la pratica fatta, e così si originavano alcuni problemi, soltanto per la mancanza d’informazione” spiega il Console, e racconta la sua soluzione: “ Abbiamo citato e riunito il COMITES, i Patronati e le associazioni, affinchè il connazionale ottenga una corretta informazione prima di chiedere il turno, e lavorando insieme abbiamo potuto migliorare tantissimo”.
“Per me il fattore umano è imprescindibile”, dice e comenta la sua posizione sul tema “Assistenza Sociale”: “Nel caso dell’Assistenza dobbiamo essere molto attenti, giacchè mentre molti vengono a chiedere aiuto, ci sono altri che per vergogna non vogliono mostrare la loro povertà", dobbiamo pensare anche a loro, aggiunge il Console: "Esistono diversi livelli di necessità, ed ogni volta che abbiamo dovuto aiutare qualcuno, i soldi non sono mai mancati”.
Un altro punto dove si è migliorato è nella richiesta del Passaporto, giacchè, spiega il Console, “la Questura sta lavorando ormai senza problema e in due o tre settimane invia ai Consolati la sua risposta di ammissione; noi abbiamo creato un sistema di appuntamento programmato in cui telefoniamo al connazionale e si fissa il turno”.
Discussione su questo articolo