Roma – Presenti e di tutti gli schieramenti. Gli eletti all’estero sono intervenuti alla commemorazione di Mirko Tremaglia ma, insieme al clima bipartisan, si è fatta notare l’assenza di alcuni attuali ed ex esponenti del Pdl.
Tra i presenti il senatore Alfredo Mantica, ex sottosegretario agli Esteri con delega agli italiani nel mondo. “È una commemorazione dovuta, per una persona che ha segnato la storia del Parlamento. Per la mia generazione è stato un padre e un esempio, a prescindere dai risultati raggiunti. Ha iniziato a credere negli italiani all’estero quando ancora nessuno parlava dell’emigrazione. La sua storia è esemplificata anche nel traguardo del Museo dell’emigrazione italiana e, a livello personale – ha concluso il senatore a colloquio con ItaliaChiamaItalia -, mi resta la soddisfazione di averlo visto attivo per l’ultima volta proprio all’interno del museo”.
Per il deputato Fli Aldo Di Biagio “il messaggio divulgato da Mirko Tremaglia è ancora molto attuale, tutto quello che ha realizzato non andrà andato perduto. Di lui – ha aggiunto Di Biagio – rimane e rimarrà sempre la democrazia distribuita ai molti italiani che vivono all’estero”.
“Non lo definirei solamente un politico, lui è stato il vero padre degli italiani all’estero – ha dichiarato il deputato Pdl Giuseppe Angeli -. La sua presenza è viva nella maggior parte degli italiani all’estero e io stesso, grazie a lui, oggi posso rappresentarli in Parlamento”.
Tra i presenti del Pd, Laura Garavini. “Le nostre idee erano agli antipodi – ha spiegato la deputata – ma esprimo da sempre un profondo rispetto per la sua opera e per l’impegno politico profuso per le comunità italiane nel mondo”.
“Un uomo di destra, ma anche generoso e disponibile ad ascoltare purché in ballo ci fossero gli italiani nel mondo – ha aggiunto l’onorevole Franco Narducci – abbiamo portato avanti battaglie importanti all’interno del Cgie e, grazie alle larghe intese da lui sostenute, abbiamo sostenuto la riforma che ha portato al voto. Ho sempre nutrito grande stima per lui, aveva un grande carattere dovuto, in parte, alle vicende personali”.
“Tremaglia è un patrimonio di tutti gli italiani nel mondo, al di là delle ideologie, tutti noi lo riconosciamo in questo ruolo – ha dichiarato il deputato democratico Fabio Porta che, in merito all’incontro con il sottosegretario Catricalà e alle richieste verso il governo, ha aggiunto – ci aspettiamo che l’esecutivo riconosca il nostro ruolo e recuperi le risorse per i consolati e Rai Internazionale. Le prime dichiarazioni del nuovo governo erano state favorevoli ma ora ci aspettiamo un riscontro. Non basta fermare i tagli, ora bisogna trovare le risorse economiche necessarie”.
Alla commemorazione era presente anche Massimo Romagnoli, del Movimento delle Libertà. “Purtroppo le idee di Tremaglia non sono ancora vive nel centrodestra – ha spiegato Romagnoli -. Tremaglia lottava giornalmente in Commissione e in Parlamento, oggi non c’è più questa volontà nel centrodestra. Questa è la verità, purtroppo, ed è un mio grande rammarico. Il mio impegno – ha sottolineato – sta proprio nel far sì che il centrodestra torni a impegnarsi per i connazionali nel mondo”.
“Deve ancora nascere un altro che riesca ad eguagliare Tremaglia – ha spiegato l’ex Idv Antonio Razzi -, lui era un combattente e ricordava sempre che i quasi 400 parlamentari di origine italiana nel mondo sono una delle nostri grandi risorse”.
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