Rai International al centro di un’interrogazione dei deputati liberal democratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, proposta oggi durante il question time di Montecitorio, che è stato trasmesso in diretta su Rai3.
I due deputati con la loro interrogazione chiedono di garantire il diritto ad un’informazione "approfondita e di qualità" del nostro sistema Paese, insieme ad una promozione del made in Italy e dell’intera imprenditoria italiana nel mondo, anche ora che è stata chiusa Rai International.
Ricordiamo infatti che dallo scorso 31 dicembre tutti i programmi dedicati agli italiani nel mondo trasmessi da Rai Internazionale sono stati cancellati, come conseguenza dei tagli decisi dalla presidenza del Consiglio.
"Rai International – spiegano Melchiorre e Tanoni – ha fornito, fino a pochi mesi or sono, un servizio dedicato agli italiani residenti all’estero di grande valore, attraverso la programmazione di trasmissioni quali ‘Italia chiama Italia’, che dà voce alle comunità italiane residenti all’estero, ‘Sportello Italia’, che informa sui servizi offerti ai connazionali iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, e ‘Cristianità’, che commenta l’Angelus del Papa e offre contenuti religiosi dedicati specificamente alle comunità italiane che vivono nei cinque continenti". Insomma, si tratta “di una programmazione articolata fatta di comunicazioni sociali, di partecipazione religiosa, di approfondimenti e di promozione turistica e commerciale del nostro Paese, che ha il preciso compito di mantenere intatto il vincolo tra madrepatria e suoi cittadini residenti in ogni parte del globo”. Cosa farà il governo per rimediare alla chiusura di queste trasmissioni dedicate ai connazionali? Poco o nulla, per ora.
A rispondere durante il question time è stato il ministro Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che nella sua risposta ha detto che il governo studierà altri metodi per poter garantire agli italiani all’estero la giusta informazione. Ha ricordato, fra l’altro, che attraverso Rai Internazionale è comunque possibile seguire Rai News, canale all news della televisione pubblica italiana. Che tuttavia, precisiamo noi, non ha nulla a che vedere con l’informazione dedicata agli italiani nel mondo e al Sistema Italia all’estero.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO "Il Ministero dello sviluppo economico condivide lo spirito dell’interrogazione, ossia che Rai International costituisce un veicolo molto importante per l’immagine del sistema Italia nel mondo e di promozione del made in Italy, che in quanto tale merita un’attenzione privilegiata".
Così il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che oggi pomeriggio durante il question time a Montecitorio ha risposto all’interrogazione dell’onorevole Melchiorre (Misto) su Rai Internazionale.
Nella sua interrogazione, la deputata ricordava in primo luogo la sospensione della programmazione autoprodotta dall’inizio di quest’anno, per poi chiede di sapere "se e quali interventi il Ministro interrogato, nel caso in cui Rai International non dovesse riprendere la propria produzione autonoma, intenderà assumere, nell’ambito delle proprie competenze, per garantire il diritto ad un’informazione approfondita e di qualità del nostro sistema Paese, contestualmente ad un veicolo privilegiato di promozione del made in Italy e dell’intera imprenditoria italiana nel Mondo".
Giarda, a nome del Ministro Passera, ha spiegato che "pur nella consapevolezza della diminuzione delle risorse disponibili, sarà cura del Ministero dello sviluppo economico continuare a monitorare la congruità della programmazione svolta dall’azienda e il rispetto del contratto di servizio, in modo che risulti garantita ai cittadini italiani residenti all’estero un’adeguata e approfondita informazione sulla realtà del nostro Paese".
Allo stesso tempo, ha annunciato, "al fine di assicurare un miglioramento del livello di offerta informativa e di soddisfare le esigenze dei nostri connazionali all’estero, il dipartimento per l’editoria, unitamente alla RAI, sta studiando una rimodulazione del riparto dei fondi tra le diverse convenzioni attualmente in essere".
Questo perché, ha ricordato Giarda, "per quanto concerne i fondi per l’editoria, i tagli decisi dal precedente Governo hanno avuto riflessi anche sul 2012 con una riduzione di ben il 70 per cento del corrispettivo della convenzione per l’estero, che è passato quindi dai 21 milioni del 2011 a 6 milioni 300 mila euro per il 2012. Tale elevata riduzione è derivata, oltre che dalle consistenti minori disponibilità di bilancio, anche dalla scelta del passato Esecutivo di salvaguardare il più possibile le risorse da destinare alle convenzioni destinate a regolare le trasmissioni a favore delle minoranze linguistiche, per le quali la riduzione dell’importo rispetto agli anni precedenti è stata contenuta nel 33 per cento. Queste reiterate riduzioni finanziarie hanno costretto la RAI a redistribuire le risorse disponibili, sacrificando trasmissioni autoprodotte. Di qui la necessità di individuare soluzioni in tempi rapidi in modo tale da pregiudicare il meno possibile l’offerta informativa".
LA REPLICA DELL’ON. MELCHIORRE Nella sua replica, Melchiorre si è detta "fiduciosa per quanto ha appena detto il Ministro circa lo spirito di condivisione della nostra interrogazione e il fatto di valutare positivamente la possibilità anche di rimodulare la distribuzione dei fondi destinati a Rai International e a quelle trasmissioni che contribuiscono a promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo e a far sì che non si tratti di un semplice canale televisivo. Non è una semplice emittenza, ma è un modo per gli italiani tutti, ovunque presenti, di sentirsi più vicini".
"Vorrei sottolineare anche un altro aspetto importante, cioè quello di coloro che lavorano per Rai International e che hanno contribuito a rendere grandi, importanti e molto seguite determinate trasmissioni. Sono unità professionali preparate e appassionante – ha aggiunto – che hanno acquisito un’importante esperienza, che andrebbe valorizzata e che contribuisce ad arricchire anche la portata contenutistica di queste trasmissioni e l’immagine della RAI. Vorrei anche aggiungere che – è un suggerimento da parte nostra – senza voler toccare i fondi per l’editoria – sappiamo e ci rendiamo ben conto della situazione economica in cui versa il nostro Paese – forse si potrebbe pensare ad un’attivazione di cifre tutto sommato irrisorie. Addirittura, sono state stimate cifre intorno ai 70 mila euro per poter garantire almeno la sopravvivenza di alcune delle trasmissioni più importanti che ho citato, che sono state finora appannaggio di Rai International".
"Confidiamo, quindi, nell’impegno del Ministero e nel fatto – ha concluso – che la nostra interrogazione abbia dato anche voce a tutti coloro che lavorano per RaiInternational e a coloro che hanno avuto modo di seguire trasmissioni che hanno generato anche un’affettività da parte di molti italiani residenti all’estero".
Discussione su questo articolo