“Negli ultimi due anni i film italiani transitati nel circuito cinematografico tedesco si possono contare sulle dita di una mano, a fronte delle numerose pellicole di altre produzioni europee. Questo bilancio è sconsolante, soprattutto se pensiamo che il cinema italiano continua a produrre opere di grande qualità. La scarsa circolazione dei film italiani all’estero non dipende dal fatto che non vengano apprezzati dal pubblico, quanto piuttosto dallo scarso supporto dato alla loro distribuzione. Ne è un esempio il film “Viva la libertà”, presentato qui in Germania in prima assoluta grazie al Circolo PD di Berlino, che ha riscontrato uno straordinario successo di pubblico, italiano e straniero”. Lo ha affermato la deputata del PD Laura Garavini, assistendo alla prima tedesca della pellicola insieme a uno degli autori del film, Angelo Pasquini, premiato con il David di Donatello e il Nastro d’argento per la migliore sceneggiatura.
“Il problema principale”, ha continuato la deputata PD, “è che da noi l’industria del cinema viene troppo spesso lasciata sola dalle istituzioni. Si fa ancora fatica a considerare la cultura uno strumento strategico per il rilancio dell’economia. In questo senso è fondamentale che il Governo Letta abbia da poco stabilito il rifinanziamento del tax credit, uno strumento prezioso per l’industria cinematografica. I tagli, decisi in particolare sotto il precedente governo Berlusconi, stavano condannando il cinema italiano a una drammatica agonia. Serve però una maggiore sinergia fra le associazioni dei produttori e degli autori da una parte e il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero degli Esteri e il Ministero della cultura dall’altra, in modo che si possa studiare e realizzare insieme un piano serio e articolato per promuovere ed esportare di più il nostro cinema all’estero. Bisogna superare la logica secondo la quale per sostenere il nostro cinema basti stanziare qualche fondo per le rassegne e i festival. I nostri film devono entrare anche e soprattutto nel circuito “normale” dei cinema stranieri. Inoltre”, ha concluso la Garavini, “nel lungo periodo, occorre far sì che si superi il duopolio Rai-Mediaset anche nel settore cinematografico. Le influenze della politica sulla produzione e distribuzione dei film vanno arginate perché minano l’indipendenza creativa degli autori”.
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