Futuro e Libertà, alla sala conferenze della Camera dei Deputati, ha presentato la sua proposta per ridurre parlamentari, controllare le nomine degli enti statali e confermare Roma Capitale. Presenti, fra gli altri, il Vicepresidente Fli, Italo Bocchino, il capogruppo Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, Nino Lo Presti, Carmelo Briguglio e Fabio Granata.
Proprio Briguglio ha spiegato che, dopo la presentazione di queste tre proposte, "ci aspettiamo la collaborazione di tutte le forze politiche. Con questa proposta di legge siamo nella linea della difesa della coesione nazionale".
Nino Lo Presti è colui che ha firmato il ddl che chiede una commissione di inchiesta sulle nomine negli enti e società pubbliche: "Abbiamo ritenuto giusto investire il Parlamento di farsi carico di un’indagine ad ampio spettro per indagare su questo mondo, inquietante per certi versi, che però dovrebe essere lineare e trasparente". Con questo ddl si vuole "indagare a fondo su quelle che sono le società a partecipazione statale o collegate in qualche modo allo Stato, dove spesso sono nominati menager senza esperienza o che poco hanno a che vedere con i ruoli a loro assegnati. Quali criteri vengono utilizzati per la scelta di queste persone?". Fli si propone quindi di "indagare sugli abusi del sistema, su cause ed effetti di questa degenerazione, ma anche di proporre al Parlamento strumenti attraverso i quali intervenire".
Fabio Granata ha sottolineato: "Questa iniziativa complessa serve a dare un segnale chiaro alla politica italiana. Vogliamo rilanciare la politica come cittadinanza attiva e partecipazione".
Bocchino, da parte sua, ha ricordato che in Parlamento "il ddl anticorruzione è debole e lo tengono frenato. Approviamolo, in una settimana, dopo l’estate. Diciamo agli italiani che c’è una legge secondo la quale chiunque prenda una bustarella viene espulso a vita da ogni incarico pubblico".
La proposta di Futuro e Libertà, per quanto riguarda la diminuzione dei parlamentari, è chiara: mentre la riforma approvata in Consiglio dei Ministri vede 250 deputati e 250 senatori, per Fli alla Camera dovrebbero restare 400 onorevoli, più i 12 eletti all’estero; al Senato, 200 senatori più i sei eletti dagli italiani nel mondo. Bucchino a ItaliachiamaItalia, presente alla conferenza, spiega: "La legge sul voto all’estero porta la firma di Tremaglia, un parlamentare del nostro gruppo che tutta la vita ha lottato per questo". Per Bocchino tagliare gli eletti all’estero "sarebbe una compressione della rappresentanza"; inoltre, "altri Paesi stanno seguendo l’esempio dell’Italia cercando di fare partecipare i propri connazionali all’estero come elettorato passivo ed attivo".
Aldo Di Biagio, deputato Fli eletto nella ripartizione estera Europa, commentando la presentazione delle proposte del partito, osserva: "All’orizzonte niente tagli di circoscrizioni elettorali, come quella estera, né mortificazioni di diritti cogenti dei nostri connazionali, segnale questo che è possibile fare riadeguamenti strutturali del nostro ordinamento senza dover per forza penalizzare qualcuno, ma intervenendo sulle sacche di spreco reale. Calderoli e Co prendano esempio sul come si fanno le leggi e come si rispetta l’Italia".
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