L’esperienza del Governo Berlusconi si chiude con un provvedimento economico che non contiene tagli per gli italiani nel mondo. La legge di stabilità, appena approvata dal Senato, non ha invece accolto importanti emendamenti presentati dal gruppo del PD al Senato. Emendamenti – rileva l’On. Marco Fedi – che avremmo ripresentato alla Camera e che condividiamo.
Per questa ragione – sottolinea Fedi – il provvedimento conferma purtroppo i tagli già apportati a tutti i capitoli di bilancio degli italiani all’estero, alla cooperazione allo sviluppo e alla rete diplomatico-consolare. Si è trattato di scelte adottate dal centro-destra, disegnate dal Governo Berlusconi, dai suoi Ministri e sottosegretari, e contenuti in tutti i provvedimenti economici approvati, con il voto contrario del Partito Democratico, da inizio legislatura.
Con la legge di stabilità non abbiamo potuto recuperare risorse per gli italiani all’estero e soprattutto non è stato possibile aprire un confronto su basi nuove rispetto all’analisi della spesa e alle riforme più urgenti.
Credo sia utile ricordare che le condizioni politiche ed economiche oggi ci impongono di rinunciare ad emendare il testo della legge di stabilità. Dobbiamo però trasformare le proposte emendative, e le ragioni politiche da cui sono nate, in punto di partenza per aprire un nuovo dialogo con il Presidente del Consiglio incaricato.
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