“Il capogruppo alla Camera di Forza Italia on. Renato Brunetta mi dedica un comunicato a difesa di una parlamentare transumante che da poco ha raggiunto il suo gruppo. Invece di rispondere nel merito delle considerazioni critiche che ho fatto su alcune affermazioni di questa parlamentare, del tutto campate in aria, come chiunque conosca appena l’a b c degli italiani all’estero può tranquillamente constatare. Brunetta cerca di chiudere frettolosamente la pratica, probabilmente sollecitata, limitandosi a darmi dello sconosciuto. Vabbe’, su questo potremmo essere anche d’accordo, anche se devo confessare con un po’ di sussiego che essere sconosciuto al Presidente del gruppo di Forza Italia, ex craxiano finito alla corte di Silvio Berlusconi, non mi rattrista particolarmente, anzi…”. Lo scrive Marco Fedi, deputato Pd, in risposta a una nota di Renato Brunetta, capogruppo Fi alla Camera.
“Mi pare chiara, comunque, l’azione diversiva: difendi l’ultimo acquisto, dai dello sconosciuto a chi ha qualcosa da eccepire, sollevi il polverone così nessuno farà caso ai contenuti.
Vediamoli insieme, invece, i contenuti.
Dopo l’ennesimo passaggio di gruppo, una parlamentare fondamentalmente di destra – simpatizzante di Trump – si ritrova a casa propria. Nulla da eccepire. La moderazione non è l’essere gentili o cortesi con gli avversari, soprattutto quando non se lo meritano, ma utilizzare le giuste argomentazioni, con equilibrio, facendo comprendere ai cittadini quale sia la sostanza del confronto.
Sul tema cittadinanza si discute di una legge, la 91 del 1992, che per 5 lunghi anni ha riconosciuto la possibilità del riacquisto. Di una legge che ancora oggi consente il riacquisto immediato rientrando definitivamente in Italia oppure dopo 12 mesi di residenza.
Ecco perché dobbiamo essere cauti nelle proposte e nel modo in cui le affrontiamo.
La nostra cautela nasce da questa esigenza: verità e proposte serie, possibili.
Forza Italia ha governato dal 2001 al 2006, poi dal 2008 al 2012 e non ha mai ritenuto prioritarie le nostre proposte di legge o i numerosi emendamenti presentati in tal senso. Oggi FI può legittimamente assumere questo impegno con gli elettori, ma i precedenti ne avvicinano la credibilità al livello dello zero. Per cui ritengo legittimo considerare questo impegno occasionale, propagandistico e vuoto di volontà politica, e ritengo doveroso criticare l’uso demagogico che di questo tema delicato si sta facendo.
Giustificare questo ennesimo passaggio di gruppo con il tema della cittadinanza, poi, nonostante che la parlamentare in questione abbia votato a favore dello jus soli ed ora lo rinneghi, rappresenta una vera offesa ai migranti.
Sul tema dell’IMU la questione è ancora più seria perché il Governo Berlusconi, famoso per i tagli, lineari e forsennati, che hanno ridotto del 70 per cento i capitoli di bilancio per gli italiani nel mondo, è l’esecutivo che per la prima volta ha discriminato i cittadini italiani residenti all’estero eliminando l’ICI solo per i residenti in Italia. Onestamente, con quale credibilità possono farsi oggi portatori di una simile proposta? E poi sull’IMU, TASI e TARI occorre essere seri ed andare oltre le proposte elettorali. Noi siamo pronti al confronto. Ma nel merito, sempre nel merito”.
“Nella vita come in politica – osserva Fedi in conclusione – può accadere di riposizionarsi, ma senza mai vergognarsi delle cose fatte. Può accadere, ma senza mai rinunciare alla coerenza con se stessi, prima che con i partiti di appartenenza”.
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