Gli eletti all’estero si sono riuniti giovedì 15 dicembre 2011 in un noto ristorante romano per affrontare, insieme, i problemi che riguardano più da vicino gli italiani nel mondo. In particolare, durante questo primo incontro, a cui auspicabilmente ne seguiranno altri, i rappresentanti degli italiani all’estero in Parlamento hanno affrontato il tema che riguarda Rai Internazionale: da gennaio, infatti, i programmi dedicati agli italiani nel mondo rischiano di essere cancellati.
All’incontro mancavano Laura Garavini, Raffaele Fantetti, Mirella Giai, Ricardo Merlo e Aldo Di Biagio. Promotore dell’appuntamento è stato l’On. Amato Berardi, PdL, eletto nel Nord e Centro America.
Secondo quanto dichiara in una nota Antonio Razzi, deputato eletto con l’IdV in Europa e poi passato con la maggioranza del governo Berlusconi, obiettivo della riunione è anche stato “quello di costituire un comitato che tenesse uniti tutti i parlamentari eletti all’estero e che facesse da interlocutore con i sottosegretari Catricalà e Malinconico per le questioni spinose che riguardano i connazionali residenti fuori confine: la chiusura di Rai Italia, le contribuzioni per l’editoria all’estero, la chiusura dei consolati e i fondi per la lingua e cultura italiana nel mondo”.
Per Razzi, “seppur da punti di vista diametralmente opposti, si è trovata una certa convergenza che fa ben sperare nell’efficacia di una politica congiunta” che consenta di “portare a casa dei risultati”.
Secondo il deputato residente in Svizzera, l’unica “nota stonata” è stato il rifiuto “da parte del senatore Micheloni di sottoscrivere un comunicato congiunto se a quel comunicato fosse stata apposta anche la firma mia”. Una scelta che Razzi descrive come “infantilismo prepolitico”.
Claudio Micheloni, deputato Pd eletto nella ripartizione estera Europa e come Razzi residente in Svizzera, a Italiachiamaitalia.it fa capire di aver preso la decisione di non firmare un documento insieme “a quel signore” a causa del cambio di casacca di Razzi, e dopo lo scandalo che lo ha visto protagonista su La7, riprese televisive "rubate" in cui Razzi diceva "siamo in parlamento per farci i cazzi nostri”. “Se qualcuno spera nel lavoro degli altri per rifarsi una faccia nuova, una verginità, per poi ripresentarsi davanti agli elettori, ha sbagliato di grosso”, dichiara Micheloni al nostro quotidiano online. E riguardo l’incontro con gli altri colleghi, commenta: “Credo sia utile se ogni tanto ci si vede per parlare e scambiare opinioni su temi specifici. Credo tuttavia sia una illusione immaginare un gruppo degli italiani all’estero. Non siamo una riserva indiana, non credo si possa fare. Non è che il governo Monti ha azzerato l’esistenza dei partiti politici. E poi ognuno deve assumersi le proprie responsabilità”.
E’ positivo il commento di Giuseppe Angeli, PdL, eletto nella ripartizione estera Sud America: “Lo spirito è stato quello di stare insieme, di lottare uniti per gli italiani all’estero, una cosa che si doveva fare già tempo fa. Se si lotta tutti insieme – spiega a ItaliaChiamaItalia -, forse il governo presta maggiore attenzione. E’ stata una bella riunione – conclude il deputato residente a Rosario, Argentina -, dopo le feste ci incontreremo ancora per parlare di altri temi che riguardano da vicino i connazionali”.
Fabio Porta, Pd, giudica l’incontro “importante. E’ chiaro che fra di noi ci sono e ci saranno sempre delle differenze – precisa l’eletto in Sud America -, ma siamo in un momento di emergenza, come ho detto ai colleghi, stiamo facendo grossi sacrifici politici, stiamo tutti un po’ turandoci il naso, anche se forse a noi del Pd conveniva di più andare a votare: non avremmo dovuto approvare adesso questa manovra antipatica. Ma anche noi eletti all’estero, se vogliamo salvare qualcosa per le politiche degli italiani nel mondo, dobbiamo stare insieme”.
Porta a ItaliaChiamaItalia annuncia che a gennaio “chiederemo un incontro con il premier in cui credo dobbiamo esprimere un chiaro concetto: il governo deve sapere che ci sono 5 milioni di italiani all’estero, 18 rappresentanti in Parlamento, e che quindi tutto ciò che viene fatto deve tenere questo in considerazione”.
“Molto soddisfatto” dell’incontro si dice Basilio Giordano, senatore PdL eletto nel Nord e Centro America: “Ci siamo riuniti tutti insieme per la prima volta in tre anni e mezzo. Un ottimo risultato. Abbiamo fatto un giro di opinioni sui temi più ‘caldi’, come quello che riguarda Rai Internazionale. Certo, ciascuno mantiene le proprie posizioni politiche, ma per quanto concerne le nostre comunità estere ci sentiamo di stare tutti uniti”.
Fra gli assenti all’incontro, come accennato, c’era l’On. Aldo Di Biagio, finiano doc. A lui non è piaciuto il modo in cui è nata questa iniziativa. “La forma – spiega – non mi ha convinto. Ho ricevuto una email che mi invitava a partecipare a questo pranzo, ma sinceramente avevo questioni più importanti da fare, con tutto il rispetto per i miei colleghi e con tutto l’affetto che provo per Berardi. Tra l’altro l’invito è arrivato da un partito che fino a qualche tempo fa ha portato avanti l’autodistruzione di tutto ciò che riguarda gli italiani all’estero… E io con quel partito mi dovrei sedere al tavolo per parlare di italiani nel mondo? Siamo seri…”.
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