È iniziata ieri e proseguirà per tutta la prossima settimana, in Commissione Affari Costituzionali, la presentazione degli emendamenti al testo-Malan sulla riforma della legge elettorale in Senato.
Tanti quelli che intervengono sulle modifiche previste da Malan sul voto all’estero (inversione dell’opzione, certezza dell’elettore) o che aggiungono misure di controllo allo scrutinio.
Della componente radicale del Pd (Perduca, Poretti, Bonino) l’emendamento volto a sopprimere del tutto l’articolo 3 – Modifiche alle norme per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero.
Molti degli emendamenti sono firmati dagli eletti all’estero.
Caselli (Pdl) toglie l’inversione dell’opzione, da sostituire così:
"Il Ministero dell’interno, non oltre ventisei giorni prima della data stabilita per le votazioni in Italia, invia agli elettori che non hanno esercitato l’opzione di cui all’articolo 1, comma 3, il plico contenente il certificato elettorale, la scheda elettorale e la relativa busta ed una busta affrancata recante l’indirizzo dell’ufficio consolare competente; il plico contiene, altresì, un foglio con le indicazioni delle modalità per l’espressione del voto, il testo della presente legge e le liste dei candidati nella ripartizione di appartenenza di cui all’articolo 6".
Quanto alle certezza dell’elettore, Caselli prevede non di inserire fotocopie o estremi del documento nel plico, ma l’invio di queste all’ufficio consolare entro 10 giorni prima delle votazioni in Italia.
Niente inversione di opzione anche per Giai (Maie), mentre Fantetti e Giordano (Pdl), così come Micheloni e Randazzo (Pd) dicono sì all’inversione d’opzione, ma dalla XVIII Legislatura.
Micheloni e Randazzo integrano il testo Malan con la previsione della istituzione degli "uffici centrali per la circoscrizione estero presso le corti di appello di Roma, Firenze, Milano e Napoli, ciascuna di esse composta da sei magistrati, dei quali uno con funzioni di presidente ed uno con funzioni di vicepresidente vicario, scelti dal presidente della corte di appello. Ciascun ufficio opera con la presenza di almeno tre componenti, tra cui il presidente o il vicepresidente".
Fantetti e Giordano indicano tra le modifiche da fare anche la stampa del materiale elettorale in Italia, a cura del Viminale e l’eliminazione dell’inserimento della fotocopia dei documenti di identità nel plico.
Niente fotocopie anche per Micheloni e Randazzo che, in un altro emendamento, prevedono anche l’istituzione dei Comitati elettorali di controllo negli uffici consolari.
"I membri del comitato elettorale – si legge nell’emendamento – sono nominati, tra gli aventi diritto al voto nell’ambito della circoscrizione, dal capo dell’ufficio consolare, su designazione dei presentatori delle liste e delle associazioni degli emigrati presenti nella circoscrizione". Questo comitato elettorale "svolge i compiti di controllo delle operazioni di ricevimento dei plichi di cui all’articolo 11, comma 2, di spedizione agli elettori di cui all’articolo 12, comma 3, di ricezione delle buste di cui all’articolo 12, comma 6, di controllo e di custodia di cui all’articolo 12, comma 6-bis, di invalidazione delle buste ai sensi dell’articolo 12, comma 8, e di invio delle buste all’ufficio centrale per la circoscrizione Estero competente per la ripartizione". Le sue decisioni "sono valide se adottate a maggioranza dei componenti; in caso di parità, prevale il voto del presidente" e "le anomalie riscontrate dai comitati elettorali sono comunicate tempestivamente al Ministero dell’interno, per l’adozione delle relative misure da adottare entro le 48 ore successive alla denuncia dei fatti".
Anche Giai prevede questi comitati di controllo formati, oltre che dal Console, dal presidente del Comites e dai consiglieri Cgie, "ove presenti" e integrati "qualora il delegato della lista presente alla competizione elettorale lo ritenga necessario, dai rappresentanti di lista scelti tra gli iscritti nelle liste elettorali consolari. I delegati di lista sono autorizzati a designare direttamente, o tramite persone da essi autorizzate mediante atto pubblico, i rappresentanti della lista medesima nella circoscrizione Estero".
I loro compito sarebbe di "assistere a tutte le operazioni svolte nel consolato; o svolte dal consolato relative al voto, comprese le operazioni preliminari all’assegnazione del contratto di appalto per la stampa delle schede elettorali, nonché per la preparazione e la spedizione dei plichi elettorali; chiedere di verificare il numero dei plichi inviati, non consegnati ai destinatari e restituiti al consolato, senza prendere annotazioni private sui nominativi di coloro che, per tale motivo, non partecipano alle consultazioni elettorali e referendarie; mettere a verbale eventuali osservazioni; comunicare tempestivamente al Ministero dell’interno eventuali anomalie riscontrate nello svolgimento delle operazioni di cui al presente comma".
In un altro emendamento Micheloni interviene sul tema-rimborsi prevedendo che "hanno diritto ad accedere ai rimborsi elettorali soltanto le liste che hanno conseguito almeno il 10 per cento dei voti validi espressi nell’ambito della Circoscrizione Estero".
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