Cosa c’e’ dietro la vicenda del doping di Alex Schwazer? Insicurezza, ingenuita’ per un comportamento che fa emergere un elemento inconscio di chi alla fine vuol farsi ‘beccare; incapacita’ di gestire il successo e forse anche una dinamica inceppata con Carolina Kostner di ‘coppia vincente’ a tutti i costi. Sono alcune ipotesi avanzate da chi conosce la psicologia degli atleti e le fatiche che fanno per gestire se’ stessi di fronte ai primati.
‘Quella di Alex – dice Daniele Popolizio, psicologo e ‘mental coach’ (ha seguito Federica Pellegrini nel 2010 per gli Europei di Barcellona) – e’ una storia che fa pensare anche ad una sorta di meccanismo di uscita da una situazione non piu’ sostenibile per lui. Certo, pensare di farla franca ad una Olimpiade e’ un atteggiamento un po’ ingenuo, ma ci dice che c’e’ una parte nell’inconscio che vuole farsi scoprire. Meccanismo di uscita o scorrettezza programmata rivelano comunque che non reggi piu’ l’ambiente che ti circonda: una vita sportiva durissima che porta a dover vincere per forza; e tutto cio’ diventa alienante e invalidante’.
‘Quella di Schwazer e’ la storia di un atleta che ha grandi talenti – sostiene Sergio Cameli, medico sportivo – ma che e’ schiacciato dal peso immenso delle prestazioni che deve fare e soprattutto delle aspettative che altri hanno su di lui. Alex ha sempre dovuto sopportare questi due fenomeni’.
Altri elementi, secondo Cameli, hanno contribuito ad enfatizzare il fenomeno: ‘Lo sport di Schwazer e’ individuale e gli allenamenti richiedono migliaia di ore passate in solitudine; e poi la fidanzata Carolina, che non e’ una persona qualunque ma una sportiva di alto livello che fa risultati: una coppia che fa copertina e se non si mantiene questa figura di coppia vincente e’ il debole che viene meno. Insomma, sopportare un tale impegno per essere sempre all’altezza e non deludere le aspettative degli altri puo’ mandare in tilt la testa di un atleta’. E forse e’ cio’ che e’ successo. ‘A luglio – prosegue Cameli – Schwazer ha cominciato a utilizzare sostanze dopanti e poi non ce l’ha fatta piu’. In parte un meccanismo di difesa e di fuga da un mondo per lui diventato insostenibile’.
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