Tempi difficili per gli italiani nel mondo e per i loro rappresentanti in parlamento. Questa settimana è arrivata la notizia, annunciata dal ministro Calderoli, che il governo intende presentare con urgenza la bozza di riforma costituzionale approvata dal Consiglio dei ministri a luglio, e che contiene – fra le altre cose – anche la proposta di soppressione della circoscrizione estero. Ma non è finita qui. Ieri, a Palazzo Madama, si è riunita Commissione Affari Costituzionali del Senato, che ha ripreso l’esame dei sei disegni di legge sulla riduzione del numero dei parlamentari. Fra questi sei ddl, c’è anche quello del senatore Lauro, del Popolo della Libertà, unico a prevedere nella sua proposta di legge la totale abolizione degli eletti all’estero. Le altre cinque proposte prevedono una riduzione del numero dei rappresentanti a Roma dei connazionali residenti oltre confine, in linea con la riduzione generale del numero dei parlamentari. Lauro, però, punta ad eliminare una volta per tutte i parlamentari eletti dagli italiani nel mondo. Sarà una coincidenza il fatto che sia proprio un esponente del PdL ad aver pensato ad una soluzione così netta e definitiva? A voi, cari lettori, l’onere di rispondere a questo interrogativo.
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