La quinta commissione – Formazione, impresa, lavoro e cooperazione -, presieduta dal consigliere Franco Santellocco, ha evidenziato, tra le attività svolte, i corsi di formazione per i connazionali all’estero dei Paesi extra Ue e le azioni per le imprese e la loro internazionalizzazione. La commissione ha anche organizzato una riunione straordinaria per individuare un’azione per il sostegno alle pmi alla luce anche di collaborazioni fattive con le imprese e i connazionali all’estero per affrontare meglio la competizione internazionale.
La settima commissione – Nuove migrazioni e generazioni nuove – ha affrontato la questione di come rilanciare il dibattito sull’emigrazione tra i giovani e trovare "nuove leve". Ma la commissione si trova a scontrarsi con la dura realtà dei fatti: dei 42 giovani che dalla Francia avevano partecipato alla conferenza dei giovani italiani nel mondo solo cinque oggi "sono ancora interessati a essere presenti" ai lavori del Cgie. Incontri che però nel corso del tempo hanno visto una sempre minor partecipazione delle nuove generazioni, fatto che ha portato il presidente della commissione, Carlo Erio, a chiedersi "cosa rappresentano oggi i giovani? In quale contesto vogliono essere considerati?". "Dobbiamo lasciare loro la ‘casa in ordine’, un edificio non contaminato. Chiediamo al comitato di presidenza che, qualsiasi posizione il governo prenda, si trovino il tempo e le risorse – ha detto Erio – affinché in questa assemblea vi sia di nuovo un’assemblea di giovani scelti democraticamente dai Comites e riprendere così il cammino della speranza".
Oltre alla questione legata alla necessità della presenza di nuove generazioni negli organi di rappresentanza degli italiani all’estero, anche la questione femminile ha trovato spazio durante la sessione mattutina dei lavori dell’assemblea plenaria del Cgie. La consigliera Anna Pompei Ruedenberg, che è intervenuta a nome del Gruppo Donne, ha espresso l’auspicio che, dopo le prossime elezioni, all’interno del Cgie "ci sia compagine di donne più forte tanto da rendere superfluo lo stesso Gruppo Donne".
A intervenire per la prima commissione – Informazione e comunicazione -, che durante l’ultima riunione ha visto la partecipazione del direttore di Rai International Daniele Renzoni, il vicepresidente Mauro Montanari che ha riportato il parere dei consiglieri dei Paesi extra Ue riguardo ai programmi di Rai Italia. Dalle opinioni generali è emerso un aumento della qualità dei programmi, nonostante il segnale in quei Paesi sia ancora "insufficiente". Tra le questioni più preoccupanti, il crollo dei finanziamenti destinati al servizio e il problema del criptaggio delle trasmissioni in Europa che "non possono essere risolti da Rai International".
"Il problema resta – ha sottolineato Montanari -, nonostante i ripetuti richiami ufficiali da parte della commissione e di tutto il Cgie". La commissione, durante l’ultima riunione, ha inoltre affrontato la questione della stampa quotidiana e periodica all’estero. Oltre che per la sua funzione storica e di informazione, l’importanza della stampa italiana all’estero sta anche nella stessa "diffusione della lingua italiana in un momento in cui gli istituti per l’insegnamento dell’italiano vengono spazzati via", ha commentato Montanari.
La stampa, precisa Montanari, non vuole "sostituire gli enti gestori, ma a volte – aggiunge – la stampa è l’unico ente che diffonda la lingua italiana". Il presidente dell’ottava commissione – Tutela sanitaria – Pasquale Nestico ha affrontato la questione dell’assicurazione sanitaria per gli indigenti, "una delle conquiste del Cgie messe in discussione dai tagli del governo". Nestico ha presentato la proposta della commissione per la mappatura degli italiani indigenti nel mondo con il coinvolgimento degli istituti socio-assistenziali attraverso la distribuzione di un questionario con l’obiettivo di presentarlo alla prossima plenaria. E sempre in ambito di diritti sociali la questione dell’assistenza sanitaria è stata il tema centrale dell’ultima riunione della seconda commissione – Sicurezza e tutela sociale – per cui si è espressa la presidente Maria Rosa Arona. La consigliera ha evidenziato come il governo nella sua relazione presentata ieri alla Farnesina abbia fatto "solo cenno alla questione delle pensioni ma non a quella assistenziale" di cui si sono "perse le tracce negli ultimi anni". I problemi dell’Italia "non si possono risolvere – ha aggiunto la Arona – colpendo le classi sociali più deboli o più lontane come gli italiani all’estero". La commissione ha proposto di "analizzare percorsi alternativi come la ricerca delle risorse nei Paesi di residenza o la creazione di fondazioni per la raccolta di risorse per gli italiani indigenti all’estero", facendo anche appello alle Regioni e alle imprese.
Per la terza commissione – Diritti civili, politici e partecipazione – ha preso la parola il presidente Mario Tommasi che ha fatto il punto sulla riforma di Comites e Cgie che dal Senato è ora passata alla Camera senza, però, "che venissero prese in considerazione le indicazioni del Cgie". Il ddl Tofani, infatti, "non tiene conto – dice il consigliere del Lussemburgo – di proposte fatte a suo tempo dal Cgie e che erano la sintesi di dibattiti tra il Cgie, le associazioni e i Comites". La commissione è tornata inoltre a chiedere la riforma del voto estero senza mettere in discussione il voto per corrispondenza ma eliminando le problematiche legate alla sua segretezza. Per la quarta commissione – Scuola e cultura – è intervenuto Fernando Marzo che è tornato sulla questione dei tagli ai finanziamenti sull’insegnamento della lingua e della cultura italiana. A fronte della riduzione delle risorse per questo settore si pone "anche il problema qualitativo: quale sarà il livello dell’insegnamento che sopravvivrà?", si chiede Marzo. "Non è possibile fare alcuna previsione sull’anno futuro – prosegue Marzo -. Un’intera serie di corsi ha chiuso i battenti per la mancanza di certezza programmatica. Tutti hanno chiesto una sola cosa: rendere un servizio anche se in scala ridotta oppure che si facciano proposte alternative". Infine, per la sesta commissione – Stato, Regioni, Province autonome e Cgie – ha letto la relazione il consigliere del Sud America Francisco Nardelli che ha espresso lo "stupore" del Cgie per il ddl Tofani "approvato in Senato". Un testo che rappresenta, secondo il consigliere, "un passo indietro" rispetto alla legge attuale.
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