Agli esordi del suo mandato il premier Monti considerava l’equità un principio fondamentale del suo operato futuro; l’indice di gradimento collettivo si mostrava allora elevatissimo agli occhi dell’Italia intera. Anche oggi, dinanzi a uno spread che scende e a una fiducia dei mercati che sale, il governo del Professore mantiene un suo zoccolo duro che lo ritiene ancora salvifico, ma a fronte dei molti sacrifici che sono stati chiesti agli italiani, dentro e fuori i confini nazionali, il gradimento comincia a scemare.
L’ insoddisfazione che si percepisce tra gli italiani residenti all’estero ha la sua causa principale nella constatazione che anche per Monti, come per Prodi, gli italiani all’estero giocano un campionato di categoria inferiore. Mentre l’urgenza ed il bisogno di essere ascoltati e protetti non risulta essere un nostro pieno diritto, ci rimane solo il dovere espresso con il voto verso personaggi che rendono vano ogni dialogo e mostrano disinteresse totale per le nostre istanze, triste segnale di una politica in evidente crisi di identità. Malgrado il panorama sconfortante, sento di dovere esprimere tutta la mia personale ammirazione verso un uomo, Massimo Romagnoli, presidente del Movimento delle Libertà, che non delude mai le attese di chi si rivolge a lui ed e’ sempre al fianco di chi chiede ascolto e difesa dei diritti.
Il Governo Monti non soddisfa in modo equo le esigenze di chi ha scelto di allontanarsi dalla patria per motivi non tanto difficili da capire; perchè non si può pensare che, nella condizione ritrovata di cittadini partecipi dei destini della nostra amata Italia, accettiamo che venga numericamente ridotta la nostra rappresentanza parlamentare. Milioni di italiani aspettavano piuttosto un cambiamento di tendenza, considerando il sacrificio di essere lontani e l’orgoglio di voler essere considerati uguali agli altri.
Diminuire il numero dei parlamentari per la circoscrizione estero sarebbe una vera e propria pugnalata alle spalle, visto che molti di noi residenti all’estero aiutano con il proprio sacrificio le famiglie, i parenti, gli amici che in Italia non riescono a guadagnare abbastanza per sopravvivere.
Dopo secoli di emigrazioni causate da uno Stato che non sapeva dare posti di lavoro, e dopo aver contribuito ad alleggerire le condizioni sociali con le nostre rimesse, vitali per i parenti rimasti in Italia, abbiamo il dovere di esortare il Governo Monti ad aumentare piuttosto il numero dei parlamentari per la circoscrizione estero, e i partiti a scegliere molto meglio i diversi candidati, basandosi sulla loro esperienza all’estero e sul loro senso di solidarietà umana.
Il Partito Democratico qualche giorno fa ha aperto nel Canton Grigioni un ufficio consolare per gli italiani residenti nel cantone, completamente pensato, realizzato e finanziato dalla Svizzera: uno schiaffo morale di forte risonanza, mentre i soliti ignoti vorrebbero pure prendersi i meriti del loro non operato. Vergogna, dopo non aver mai fatto niente di consistente per noi italiani all’estero, la sinistra raccoglie i frutti senza alcun impegno dimostrato.
Pieno appoggio dunque al Movimento delle Libertà che ben presto presenterà la sua lista di candidati per i Comites di Lugano, con l’intento di unire la comunità italiana nel Canton Ticino, riaprendo anche il Circolo ricreativo italiano e apportando con i suoi progetti e il suo impegno un contributo importante per realizzare le richieste di maggior interesse espresse in tutto il mondo dalla comunità italiana residente all’estero.
L’On. Massimo Romagnoli è sicuramente un uomo da valorizzare, per la costanza con cui si batte in campo internazionale per far valere i nostri diritti e per la sua naturale predisposizione verso i bisogni dei concittadini all’estero. Il Premier Monti non può essere considerato un uomo equo e illuminato se intende anche ridurre i già pochi rappresentanti degli italiani all’estero. Personalmente non lo ritengo interessato agli italiani, ma solo ed unicamente ai conti, che alla fine poi saranno comunque i cittadini tartassati a dover pagare.
*Coordinatore del Movimento delle Libertà a Lugano
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