“Non si può rimanere indifferenti dinanzi a quelle che si potrebbero definire ‘provocazioni emendative’ quando queste sono animate da volontà speculativa e da totale misconoscimento dei fatti e del dettato costituzionale”. Lo dichiarano in una nota i Senatori Aldo Di Biagio, Pi, e Claudio Zin, MAIE, a proposito degli emendamenti, tra cui quello dei dissidenti di Forza Italia e Gal, che chiedono l’abrogazione della Circoscrizione estero con una modifica all’articolo 48 della Costituzione, respinto poi dall’aula di Palazzo Madama.
“Gli emendamenti – spiegano i senatori – avevano l’ambizione di depennare la circoscrizione estero dalla Costituzione, volendo consapevolmente creare un vulnus costituzionale senza precedenti per sole esigenze di provocazione politica, a cui abbiamo deciso di non prestare il fianco, rifiutandoci di votare”.
“Abbiamo vissuto con notevole sofferenza questi emendamenti e le dinamiche parlamentari che li hanno accompagnati – spiegano – perché attraverso questi è stata attuata una vera e propria banalizzazione del mondo dell’emigrazione, e con esso una banalizzazione della nostra storia, dei milioni di italiani emigrati per avere un futuro e che ad oggi rappresentano uno dei punti di forza del nostro paese, senza dimenticare lo schiaffo morale che è stato dato alle conquiste di democrazia e di diritto di questi ultimi anni”.
I senatori concludono: “Quanto verificatosi legittima una visione pressapochista delle nostre comunità all’estero, che fa ancora più male perché animata soltanto dalla vergognosa volontà di rimarcare l’opposizione al ddl riforme e fa riflettere perché ha sollecitato interventi in cui è stato detto tutto ed il contrario di tutto”.
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