Roma – Una manovra politica che non ha niente a che fare con un reale interesse verso le sorti dei due marò. È questa la lettura più accreditata tra gli eletti all’estero sulla vicenda delle dimissioni di Terzi, giunte quasi a ricompensare il centrodestra che, come anticipato su ItaliaChiamaItalia, le richiedeva a gran voce da giorni.
“Con le dimissioni di Terzi abbiamo conosciuto una delle pagine più brutte della storia parlamentare – dichiara Laura Garavini, eletta con il Pd alla Camera nella ripartizione Europa -. Il fatto che questo atto venga da un diplomatico e che sia stato compiuto senza aver prima consultato il presidente della Repubblica Napolitano né quello del Consiglio Monti rende la situazione ancora più imbarazzante”. “Si tratta di una vicenda indecente, soprattutto se la si considera alla luce di quello che si sta rivelando: un atto carrieristico, compiuto sulla pelle di due cittadini italiani per raggiungere meri fini personali. Trovo che il comportamento dell’ormai ex ministro Terzi – conclude Garavini – sia stato disonorevole e abbia trasmesso una pessima immagine del nostro Paese e della gestione dei rapporti internazionali da parte dell’Italia”.
È altrettanto deciso il commento di Aldo Di Biagio. Eletto al Senato in Europa con la lista Scelta Civica, il parlamentare non cela la netta condanna verso una decisione definita “imbarazzante”. “Non sono necessarie molte parole per commentare il triste sipario politico-istituzionale che si è consumato nell’aula di Montecitorio dove un ministro del governo, noncurante degli accordi, del mandato ricevuto e della grave impasse politica, ha preferito ritagliarsi qualche istante di crepuscolare protagonismo a grave danno della credibilità del Paese, del capo dello Stato, del presidente Monti e degli sforzi finora portati avanti”. “Ci troviamo davanti a uno scenario desolante dove l’unica certezza è la totale assenza di uomini di Stato, contro il proliferare di superficialità che nemmeno l’invito alla responsabilità e il perdurare della crisi politica sono in grado di ridimensionare. È molto triste rendersi conto che in questo Paese, dopo il tracollo della buona politica, non esiste più nemmeno quel senso di profondo rispetto che, da sempre, ha caratterizzato gli uomini delle istituzioni”. “Non voglio atteggiarmi ad indovino, ma vedo chiaro cosa si cela dietro questa messinscena: un ambasciatore con brama politica e una candidatura assicurata in lista centrodestra alle prossime consultazioni. La cosa più grave – conclude il senatore Di Biagio – è pensare che gli italiani abbiano una memoria tanto corta da votare chi è stato tra i fautori di una delle pagine più critiche degli ultimi tempi”.
Appaiono più diplomatici i toni dell’onorevole Fucsia Fissoli, anche lei eletta con la lista Monti alla Camera nella ripartizione Nord America. “Non mi sento di commentare le decisioni del ministro Terzi, perché esse attengono alla sfera personale e al sistema valoriale individuale. Le dimissioni del ministro hanno colto tutti di sorpresa. A quanto mi risulta non erano state preannunciate, né concordate. Certo è che la vicenda dei due marò necessita di una attenzione particolare e di un intervento sobrio ma deciso, per giungere ad una soluzione che salvaguardi i nostri soldati e insieme gli accordi internazionali”.
“Italia e India sono sempre stati Paesi amici, che condividono un background culturale di elevato valore umano. Mi auguro – auspica Nissoli – che il nuovo governo che uscirà dalle consultazioni in atto sia in grado di ripianare una situazione intricata che mette in gioco il prestigio dell’Italia sullo scenario internazionale e che soprattutto sia in grado di dare risposte positive alle famiglie dei nostri due soldati”.
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