Il dipinto noto come "Città ideale", il capolavoro del Quattrocento italiano, realizzato da un autore ignoto e considerato uno dei simboli del Rinascimento, tanto da divenire il logo degli istituti italiani di cultura all’estero, al centro dell’Europa. E’ stato infatti protagonista al Parlamento Europeo, in anteprima, e adesso si prepara ad essere il pezzo forte di un’esposizione organizzata dal ministero italiano dei Beni culturali che aprira’ i battenti il prossimo 6 aprile alla Galleria nazionale delle Marche a Urbino.
La mostra, curata da Lorenza Mochi Onori e Vittoria Garibaldi, comprende circa 80 opere di artisti dell’epoca tra cui Domenico Veneziano, Piero della Francesca, Leon Battista Alberti e Raffaello. Una rassegna che tornerà in Europa, il 16 febbraio, all’istituto italiano di cultura di Strasburgo.
L’obiettivo dell’esposizione è quello di mostrare come la ‘Città Ideale’ contenga in sè tutti gli elementi caratteristici della civiltà rinascimentale fiorita a Urbino nella seconda metà del Quattrocento, sotto il ducato di Federico da Montefeltro.
Grazie all’esposizione, per la prima volta, la tela si riunirà ai suoi due dipinti gemelli: si tratta di altre due tavole, raffiguranti lo stesso soggetto, custodite rispettivamente a Berlino e Baltimora, che per l’occasione lasceranno le loro teche per unirsi agli altri pezzi della collezione.
Spiegano gli organizzatori dell’evento: “Il dipinto, nella perfezione della veduta prospettica, e’ certamente il risultato di ricerche e speculazioni a tutto campo, sia sotto il profilo architettonico ed ingegneristico che nel campo filosofico e matematico”.
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