"Caro Ministro,
e’ con gioia che abbiamo appresa la notizia della Sua nomima a Ministro degli Affari Esteri; come si dice nella lingua del nostro paese di adozione "Washington’s loss is Rome’s gain", ma allo stesso tempo possiamo dire, con convinzione, che questo "loss and gain", crea de facto una "win-win situation".
Riteniamo che in questa situazione cosi’ turbolenta della politica italiana ed altrettanto difficile per l’economia mondiale, con la Sua esperienza come Ambasciatore d’Italia a Washington possa essere determinante per trovare soluzioni rapide e concrete, finalizzate a ridurre i problemi degli italiani all’estero". Così Melo Cicala, presidente del Comites di Washington, si dirige a Giulio Terzi di Sant’Agata, neoministro degli Esteri.
In diverse occasioni, recentemente anche durante la riunione da Lei convocata a Washington il 29 ottobre u.s., abbiamo affrontato e dibattuto assieme come riorganizzare gli organi di rappresentanza Comites e CGIE, apprezzando la Sua disponibilita’ e professionalita’ nell’affrontare a fondo questa problematica e nell’impostare delle soluzioni di soddisfazione per tutti e, come suggerito dall’allora Direttore Generale DGIT, Ambasciatore Benedetti in una sua circolare data 20 febbraio 2007, che l’elette rappresentanze degli italiani all’estero (Comites) siano "da una parte informate, se possibile previamente – di ogni decisione suscettibile di determinare conseguenze per la comunita’ delle rispettive circoscrizioni nonche’ dei contatti avuti con le autorita’ locali su temi di interesse della collettività; dall’altro, invitare e/o associare i Comitati, e in particolare i loro Presidenti, a partecipare ad ogni manifestaziione organizzata dalla
Sede sia in campo culturale che economico o scientifico".
Solo così puo’ prevalere lo spirito di cooperazione ed armonia fra le due Istituzioni: le rappresentanze Diplomatico Consolari ed i Comitati eletti per la rappresentanza dei
nostri connazionali residenti all’estero.
Confidiamo dunque che, grazie alle Sue conoscenze ed alle Sue esperienze, non venga perso dell’altro tempo per attuare quelle riforme rimaste da tempo in cantiere e per dare la spinta definitiva per la realizzazione dei progetti di maggior tutela degli italiani all’estero, d’insegnamento e diffusione della lingua e cultura italiana, di promozione dei prodotti italiani all’estero e di rafforzamento della cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia ed il resto del mondo.
Il successo ottenuto, tramite e soprattutto il Suo interessamento, per il ripristino del programma AP e’ evidenza del Suo saper fare, come Lei sa rispondere, ed ha risposto, ad un giusto appello".
Cicala poi spiega che tanti sono gli italiani nel mondo che per i motivi più diversi hanno perso la cittadinanza italiana, e che sono interessati al suo riacquisto: quindi prega il titolare di Farnesina di muoversi anche in questa direzione.
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