“Quanto sta accadendo ai nostri pensionati italiani all’estero è vergognoso”. È il duro commento di Mario Caruso, coordinatore europeo Enas – Ugl, in relazione ai disagi creati dalla verifica dell’esistenza in vita dei pensionati all’estero, affidata dall’Inps a Citibank. La certificazione, nata con lo scopo di evitare possibili truffe, si sta dimostrando inefficace e controproducente.
“Come patronato, abbiamo prodotto tutte le documentazioni richieste nonostante si trattasse, in alcuni casi, di richieste inadeguate – prosegue il rappresentante Enas -. Incurante del nostro impegno, però, Citibank sta rigettando e rimandando indietro i documenti. Ci troviamo, così, in una situazione indecorosa nella quale, a causa della disorganizzazione interna a questo istituto, gli anziani che vivono al di fuori dei confini nazionali si trovano in gravi difficoltà”.
“I pensionati italiani denunciano la mancata riscossione della pensione da diversi mesi. Questa storia è vergognosa e degna del Terzo Mondo, non di un paese civile e moderno. Come è possibile – domanda ancora Caruso – che un atto doveroso e utile ad evitare le truffe, come la certificazione dell’esistenza in vita, si trasformi a sua volta in una truffa ai danni degli italiani che hanno lavorato per anni onestamente?”
“Invito l’Inps e Citibank a mettere immediatamente un punto a questa situazione e a restituire le somme dovute. Mi auguro, infine, che il ministero del Lavoro si attivi per ottenere un rapido intervento – conclude Caruso -. Le istituzioni italiane non possono permettere che connazionali anziani, con la necessità di percepire specifiche somme economiche anche per affrontare spese mediche, vengano privati della possibilità di ricevere la pensione guadagnata dopo anni di lavoro e sacrifici”.
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