Cari amici,
come mia abitudine anche quest’anno ho inviato oltre 300 cartoline di auguri ai nostri connazionali che sono legati ai modi antichi, che amano ancora gli usi di un tempo, che gioiscono nel ricevere gli auguri nella lingua dei loro padri. Ma dopo aver inviato le cartoline, è nata dentro di me l’urgenza di scrivere una cartolina collettiva.
Una cartolina d’auguri a tutti coloro che come me sono italiani all’estero, sono partiti per realizzare il loro progetto di vita altrove, ma non hanno mai scordato la terra d’origine, le radici. E questa Mia vuole essere al contempo un modo per condividere le attività svolte nel 2017, un momento di riflessione collettiva, uno spazio per pensare a quello che può portarci il futuro.
Cari italiani, l’anno che ormai volge al termine è stato per me un anno di lavoro, di promozione di quella italianità che noi sempre difendiamo orgogliosamente, che noi sempre promuoviamo con ostinazione.
Per questo, come Com.It.Es di Montreal (Comitato degli Italiani all’Estero) abbiamo realizzato numerosi progetti ed altri sono in agenda; nel mese di aprile abbiamo organizzato con successo la decima edizione del Premio Internazionale ProArte; nel mese di settembre abbiamo partecipato al Festival della canzone italiana di New York; durante l’estate, in qualità di presidente, sono stata invitata come ospite del Piccolo Festival delle Spartenze, manifestazione che si svolge ogni anno in Calabria e che si propone di rimettere al centro la figura dell’emigrante, visto come una vera ricchezza per l’Italia; infine, nel mese di novembre, abbiamo accolto il maestro pasticcere Paolo Fulgente che ci ha introdotto ai segreti millenari dell’arte dolciaria italiana e soprattutto napoletana.
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È stato dunque un anno ricco di soddisfazioni ma anche di preoccupazioni, un anno in cui la nostra comunità si è impegnata convintamente nel promuovere l’italianità, innanzitutto attraverso la diffusione della lingua e della cultura italiana. A tal proposito, abbiamo collaborato assiduamente con gli Enti Gestori, adoperandoci affinché i corsi d’italiano venissero inseriti nelle scuole pubbliche e private del Quebec.
Inoltre, uno dei settori in cui il Com.It.Es., si è distinto è stata la promozione di scambi tra le Scuole del Quebec e quelle in Italia specializzate in particolare nel campo turistico e alberghiero.
Un settore al quale abbiamo dedicato particolare attenzione è stato poi l’assistenza ai nuovi migranti. Infatti, data la forte richiesta di informazioni da parte dei cittadini italiani e vista la complessa normativa canadese in materia d’immigrazione, il Com.It.Es., ha ritenuto necessario dotarsi e mettere a disposizione della comunità italiana di un punto di riferimento, denominato “Sportello Italia – UniQue “, un ufficio d’informazioni dedicato a coloro che decidono di venire in Canada. Un modo per far sentire meno la nostalgia ai nostri connazionali, e far sentire la nuova “casa” canadese un po’ più comoda e un po’ più accogliente.
Cari amici, penso sia arrivato il momento di raccontare in modo nuovo l’emigrazione, di fare un salto in avanti: è giunto il tempo in cui il legame antico fra italiani all’estero e Italia si rinnovi, facendolo così diventare una vera risorsa tanto per l’Italia quanto per gli emigranti. Ecco perché ci proponiamo, per il nuovo anno, di continuare a creare ponti fra le nuove generazioni e l’Italia e, al contempo, di stare vicino ai nostri anziani, la vera memoria storica. Loro che nel periodo della vecchiaia vivono con maggiore lacerazione l’antica ferita creatasi con la partenza, sono un patrimonio da conservare per chi è partito ma anche per chi è rimasto in Italia. Ecco perché in questo periodo di feste natalizie andiamo a visitare i nostri anziani che vivono nelle residenze canadesi e portiamo loro il conforto delle origini, la lingua, la musica e la compagnia.
Il mio augurio, la mia speranza è che noi possiamo continuare a raccontare per il prossimo anno e per molti anni ancora le storie dei nostri padri, della terra da cui sono partiti. In questo modo, si manterrà viva la nostra identità italiana, il senso di appartenenza si rafforzerà e ci si sentirà parte di un’unica comunità che potrà continuare con più forza a costruire ponti con l’Italia e sentirla così meno lontana.
*presidente del Com.It.Es.di Montreal e coordinatrice nazionale del MAIE in Canada
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