Elio Carozza, segretario del Consiglio generale degli italiani all’estero, è preoccupato: "Siamo in un momento abbastanza complicato. Credo che mai come ora la questione degli italiani all’estero – e lo potremmo anche capire considerata la questione generale del Paese – sia stata di così totale disattenzione. Ma non credo che sia solo una questione finanziaria. Per anni gli italiani all’estero non hanno avuto niente e hanno comunque fatto battaglie e cercato di conquistare attenzione. Ma questo senso di abbandono, di non rispetto della cittadinanza, è la cosa che umilia e colpisce di più".
"Non bisogna approfittare del momento di crisi per smantellare i diritti", spiega Carozza. "Nel quadro delle riforme le possiamo pensare tutte, ma credo che il nostro Paese sia abituato a fare una legge e il giorno dopo a ricominciare da capo. Se noi pensiamo che diciotto parlamentari oggi possano svolgere il ruolo completo di parlamentari in un territorio grande come il mondo, credo che diremmo tutti delle grosse stupidaggini. Questa rappresentanza, che non costa molto ma tiene conto di cinque milioni di italiani nel mondo e di settanta milioni di oriundi, oggi è attaccata. Prima hanno cominciato con Comites e Cgie: la riforma approvata dal Senato e ora alla Camera li svuota e li riduce a nulla. Per la Circoscrizione Estero siamo alla confusione più totale: un giorno si esprimono per cancellarla, un altro la vogliono tenere, un altro ancora la mantengono solo alla Camera con cinque deputati in tutto il mondo". Insomma, per il Segretario, in tema di italiani nel mondo ma non solo, la confusione è totale.
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