E se tutto tornasse come prima, a dicembre del 2011 quando grazie alla saggezza del Presidente della Repubblica l’Italia riuscì a risalire la china e ad allontanarsi dall’abisso? Allora Pdl e Pd, cioè Berlusconi e Bersani, più Casini e Fini, appoggiarono Mario Monti e il governo dei tecnici, con l’obiettivo di traghettare l’Italia fuori dalla crisi, nei mesi che mancavano alla fine della legislatura. Un obiettivo raggiunto per due ragioni: il prestigio internazionale di Monti (e la sua dichiarata volontà di tornare a casa dopo la fine del suo governo) e di molti dei tecnici del suo governo e l’appoggio bipartisan alle dure misure prese per mettere i conti in regola.
Poi le cose cambiarono, lo spread si ridusse notevolmente, sfumò la paura della crisi e cominciò a modificarsi il quadro politico. I sondaggi davano una sicura e rassicurante vittoria del Pd, il centro lanciava una alleanza con Monti (che intanto cambiava idea ed entrava in politica) con la speranza di condizionare il Pd con un buon risultato nelle elezioni, e Berlusconi lanciava il Pdl al riscatto, ottenendo alla fine una rimonta strepitosa, anche se poco utile, perché non ha centrato l’obiettivo di conquistare la maggioranza al Senato.
Nel frattempo però il movimento del comico Beppe Grillo, definito populista, fascista o anarchico, secondo diversi punti di vista, ma comunque antisistema, che all’inizio i sondaggi davano al 15% dei voti, è avanzato e cresciuto come uno tsunami. Espressione questa utilizzata dal blogger, per definire i suoi comizi nelle varie città d’Italia, che sono stati sempre più seguiti.
I risultati delle elezioni, riportano l’Italia a una situazione forse peggiore di quella del novembre 2011. E’ assai difficile fare un governo, perché nessuno ha una maggioranza e inoltre non si possono convocare nuove elezioni.
Bersani e Berlusconi e anche Monti sono costretti a mettersi d’accordo, perché Grillo insiste nel rifiutare qualsiasi accordo con nessuno di loro. Bersani ha detto che farà “scouting” tra le file di Grillo, cioè, che pensa di fare come ha fatto a suo tempo Berlusconi, pescando tra le file dell’opposizione: Bersani dovrà cercare tra le file del movimento 5 stelle parlamentari, specialmente senatori, disposti a lasciare il comico blogger per unirsi alle file del centrosinistra. Ma ci riuscirà?
Grande successo di Merlo All’estero, si è verificato un grande successo del Movimento Associativo Italiani all’Estero, fondato da Ricardo Merlo. Il deputato, oltre a vedere confermato il suo posto alla Camera, ha ottenuto un altro deputato e un senatore nell’America meridionale, più un deputato nell’America settentrionale. Con altri mille voti avrebbe potuto vincere anche un deputato in Australia. Gli altri due posti alla Camera sono stati vinti dal PD e dall’USEI di Eugenio Sangregorio.
Quindi il progetto di Merlo di superare i confini dell’America meridionale e ottenere parlamentari in altre ripartizioni sembra aver avuto successo. Unico neo per il MAIE è la modesta performance dell’alleato italiano, la compagine tra Monti e l’Udc. Specialmente il partito di Casini è quasi sparito in queste elezioni, per cui il MAIE dovrà studiare bene le mosse a seguire nel complesso panorama italiano. In particolare potrà essere determinante il seggio al Senato conquistato dal dott. Claudio Zin.
Intanto però si gode il grande successo ottenuto in Sud America in particolare: ha conquistato due posti alla Camera e uno al Senato, a spese del partito di Caselli. L’ex senatore non ritornerà a Palazzo Madama e nemmeno la candidata da lui proposta, Ileana Calabrò, entrerà alla Camera. Ma non solo. Merlo con il suo movimento ha circa un 50 per cento in più di voti rispetto alle elezioni del 2008, sia alla Camera che al Senato, anche se la partecipazione è diminuita drammaticamente in questa ripartizione elettorale e in particolare in Argentina. Significa che la maggioranza di coloro che in questo Paese crede nel voto, ha creduto al progetto e alla proposta di Merlo e del MAIE.
“Felicissimo del grande successo ottenuto dal MAIE, ma molto preoccupato per il quadro politico italiano che è venuto fuori dalle urne”, ha dichiarato Merlo nel commento a caldo dei risultati del voto. Una definizione precisa che ci sembra giusto condividere.
Le prossime settimane saranno ancora di grande ansia e attività. Merlo e il MAIE però, certamente sono consapevoli che la loro responsabilità nei confronti delle nostre comunità è cresciuta nella stessa misura dell’eccellente risultato ottenuto. Complimenti e auguri di buon lavoro. Non sarà facile.
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