Il consolato italiano di Curitiba, che si trova nello stato di Paranà, ha un ampio territorio sotto di sé e il problema ricade ovviamente sui quei cittadini che necessitano degli uffici italiani in Brasile. Un problema atavico per coloro i quali debbono recarsi nei consolati, viaggi spesso lunghi che però tra non molto potrebbero trovare una piccola soluzione. La settimana scorsa il console generale italiano a Curitiba, Enrico Mora, ha svolto un tour in alcune città che fanno parte della sua giurisdizione. Le grandi comunità italiane di Criciuma, Nova Veneza, Florianopolis, nello stato di Santa Catarina, hanno accolto non solo il console, ma per un giorno, anche la possibilità di evitare i lunghi viaggi a Curitiba, soprattutto per le documentazioni relative al passaporto.
Consolato a domicilio? In un certo senso sì, effettuato con l’appoggio dei consolati onorari, un evento che nelle idee del console potrebbe avere sviluppi in un futuro non troppo lontano.
"L’idea – ha detto il console Enrico Mora – è di far vedere ai cittadini che la struttura del consolato non è qualcosa di statico, cristallizzato. E non c’è un Paese come il Brasile dove questa attività ha bisogno di essere dinamica".
In Brasile, oltre all’ambasciata, ci sono sei consolati, non esistono numeri ufficiali sui discendenti italiani nel Paese, anche se dovrebbero essere attorno ai 30 milioni, ma solo tra gli stati di Paranà e Santa Catarina sono più di 80.000. E la dimostrazione che l’idea di portare il consolato ai cittadini, e non viceversa, funziona l’hanno fornita le presenze: a Criciuma 155 persone hanno usufruito del servizio, 144 a Nova Veneza e solo in due giorni.
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