Domenica scorsa si è svolta la quarta edizione di "Buenos Aires celebra Italia" iniziativa promossa dal Governo della Città di Buenos Aires per rendere omaggio alla collettività italiana e al grande contributo che essa ha dato alla capitale argentina, praticamente in ogni campo. Una trentina di stand lungo duecento metri dell’Avenida de Mayo, hanno proposto tradizioni folkloristiche e gastronomiche di varie regioni italiane, prodotti artigianali, cultura italiana, iniziative sociali, giovanili, storiche, ricreative, sportive. Numeroso il pubblico, costituito da famiglie di origine italiana in cerca delle proprie radici, da residenti nella città e nei dintorni e da turisti stranieri, che durante sei ore hanno visitato gli stand, fatto domande, assaggiato salumi, formaggi, dolci, pizze e risotti, fatti secondo le tradizioni italiane tramandate dai nonni, accompagnato canti e balli popolari, folcloristici e lirici che gruppi e artisti, che si sono alternati nel grande palcoscenico allestito dal Comune, hanno offerto con un entusiasmo che ha contagiato tutti i presenti.
Oltre agli stand delle associazioni regionali (Calabresi, Friulani, Molisani, Laziali, Siciliani, Marchigiani, Campani) e italiane in genere (Unione e Benevolenza, Dame Italo Argentine, Nuove Generazioni, Sportivo Italiano e altre), c’erano anche quelli della FEDITALIA e FEDIBA, del Comites di Buenos Aires, dell’ENIT, dell’Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires, dell’Ospedale Italiano. C’erano inoltre i rappresentanti dell’Associazione Italiana “Bomberos Voluntarios de La Boca”, con le loro uniformi d’epoca, e alcune macchine Fiat, degli anni ‘60 e ‘70, presentate da un gruppo di appassionati della casa torinese.
Da segnalare lo stand della Federazione Marchigiana, con una esposizione di fotografie d’epoca, di vari dei principali edifici di Buenos Aires (Casa Rosada, Colegio Marinao Acosta, Teatro Colon, ecc), progettati dall’architetto marchigiano Francesco Tamburini. Un bel modo di far conoscere agli abitanti di Buenos Aires il contributo dato dagli italiani nel campo dell’architettura, a questa grande e ammirata città.
Verso le 18 ci sono stati i saluti dei rappresentanti del governo della Città, Julio Croci e Irma Rizzuti i quali hanno ringraziato quanti si sono impegnati per allestire la manifestazione e agli artisti che si sono presentati, mettendo in risalto inoltre la fierezza delle proprie radici.
Poi ha parlato il sen. Luigi Pallaro, presidente di FEDITALIA, che quest’anno celebra il suo centenario. Anche Pallaro ha ringraziato i partecipanti alla manifestazione che, ha detto, è anche un omaggio a quanti lungo i cento anni della FEDITALIA hanno tanto lavorato per far grande questo Paese, mantenendo la fierezza delle proprie radici, un omaggio quindi, anche a quanti ci hanno preceduto.
Quindi il Console generale Giuseppe Scognamiglio ha detto che l’omaggio alla collettività è anche un modo per far capire l’importanza di quanto hanno fatto gli italiani in questo Paese, creando le basi per una grande e durevole amicizia tra i due popoli.
Finiti i saluti, è stato reso omaggio al fondatore della Banda Sinfonica della Città di Buenos Aires, il maestro Antonio Malvagni, italiano, al quale l’allora presidente dell’Argentina José Figueroa Alcorta, affidò l’incarico di crearla. La nipote di Malvagni ha ricevuto una targa in ricordo ed ha ringraziato la collettività e l’Italia. La bella festa si è chiusa con un concerto della stessa Banda Sinfonica, con musiche classiche e popolari, italiane e argentine, molto applaudita dal numeroso pubblico presente.
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