Paolo Serpi, ambasciatore d’Italia in Venezuela, in un’intervista con “La Voce d’Italia”, quotidiano italiano edito a Caracas, fa una “pausa riflessiva per dare uno sguardo a ciò che ci lasciamo alle spalle. Insomma, per analizzare quanto è stato fatto, prima di concentrarci sul futuro e programmare le prossime attività”.
“Sul piano personale sono molto soddisfatto del lavoro svolto dall’Ambasciata e dai nostri consolati. Tra gli eventi che ci hanno avvicinato al Venezuela, è stato particolarmente significativo quello organizzato il 17 marzo per commemorare i 150 anni dell’Unità d’Italia. L’occasione fu propizia per invitare il presidente Chávez a recarsi in Italia per assistere alle celebrazioni. In seguito abbiamo celebrato la festa del 2 giugno. È stato, come sempre, un anniversario assai sentito. Si è svolto nel Centro Italiano Venezuelano di Caracas. E ad esso ha assistito il presidente dell’Assemblea Nazionale, Fernando Soto Rojas, un gesto riservato, tra i Paesi europei, solo all’Italia e al Portogallo. Insomma, un’importante manifestazione d’amicizia".
Serpi sostiene che non essendo "questo un momento facile per il dialogo politico ad alto livello" è importante concentrarsi "nel far crescere dalla base l’amicizia tra l’Italia ed il Venezuela". "Un’amicizia che – afferma – è data fondamentalmente dalla presenza di questa comunità di italiani, di venezuelani di origine italiana ormai parte integrante del Paese".
"Con questi eventi, che fino a quando sarò in Venezuela sarà mia cura continuare ad organizzare – prosegue -, vogliamo celebrare la profonda amicizia che lega la comunità venezuelana a quella italiana. È questo un immenso valore aggiunto”.
"Ci siamo concentrati molto sull’aspetto culturale. Ci sarà, se riusciremo ad organizzarlo, un periodo molto intenso, che andrà da maggio a giugno". Si sta programmando per fine maggio "bel concerto per porrà l’attenzione su un grande autore di musica classica per chitarra: Antonio Lauro".
Non solo: "Tra giugno e luglio dovrebbe venire La Scala di Milano. Queste sono le indicazioni che mi sono state date. Anche se nella programmazione definitiva non è ancora inserito, ne ho avuto conferma da fonti molto autorevoli da Milano”.
Come si prepara la nostra Ambasciata ad affrontare questo anno in cui le passioni politiche saranno sicuramente tema di confronto in Venezuela? "Con grande attenzione. E con grande rispetto. Una piccola osservazione: in Venezuela ci sono 165 deputati eletti all’Assemblea Nazionale. Di questi, 10 sono di origine italiana. Dico questo per far presente una realtà fondamentale… Ho fatto, in questo mio periodo di permanenza, un calcolo approssimativo di quanti possano essere gli italiani o i venezuelani di origine italiana nel Paese. Ho stimato che sono circa il 5 o il 6 per cento della popolazione. Questa proporzione si mantiene nell’Assemblea Nazionale. Devo segnalare, poi, che dei 10 deputati, cinque sono del partito di governo, e 5 dell’opposizione”. "La comunità italiana e di origine italiana – prosegue – dovrà partecipare in maniera civile e democratica all’esercizio del voto che permetterà di scegliere il nuovo presidente della Repubblica e le altre autorità. Poi, naturalmente, ognuno ha le sue opinioni, le sue idee”.
Qual è l’attuale situazione dell’interscambio tra Italia e Venezuela? "C’è stato un incremento delle esportazioni italiane verso il Venezuela. I dati ufficiali di cui disponiamo arrivano a metà luglio, ma tutto indica che la tendenza si sia mantenuta fino alla fine dell’anno. Ovviamente aspettiamo i dati definitivi prima di fare un’analisi più attenta. Globalmente ci dovrebbe essere un incremento dell’interscambio di circa un 12 o un 15 per cento. È un dato molto positivo che ci conforta".
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