Salvatore Ferrigno è il fondatore del movimento “Insieme”, presente negli Stati Uniti. Un movimento “indipendente”, ci tengono a sottolineare Ferrigno e i suoi. Ma siamo davvero sicuri che sia così?
Vediamo. Salvatore Ferrigno, detto Totò, viene eletto deputato nel 2006 con Forza Italia. Lui, che apparteneva al Ctim – al Comitato tricolore di Mirko Tremaglia – viene dunque eletto con Silvio Berlusconi. La legislatura dura un paio d’anni – era il governo Prodi – e nel 2008 Totò vorrebbe ricandidarsi. Ma il Popolo della Libertà – il partito nato dalla fusione di Forza Italia e Alleanza Nazionale – glielo impedisce.
Lo dichiara lui stesso in un volantino che proprio durante le elezioni del 2008 faceva girare negli States, nel quale si rivolgeva agli elettori spiegando: “Purtroppo in questa tornata elettorale mi è stato impedito di candidarmi dal partito al quale appartenevo, il PdL di Berlusconi, togliendo a voi la possibilità di rieleggermi per dare in maniera poco pulita e sleale il vantaggio ad altri di essere eletti al mio posto”. Quegli “altri” significava Amato Berardi, anche lui residente a Philadelphia, uno sconosciuto a dire la verità alla comunità italiana degli Usa, che però riuscì ad arrivare in Parlamento, superando il candidato Vincenzo Arcobelli – lui sì da anni molto attivo all’interno della collettività italiana nel Nord America – per un pugno di voti.
Dunque Ferrigno, dopo Forza Italia, non potendo candidarsi con il PdL si schierò con l’Udc, sostenendo i candidati di Pier Ferdinando Casini. Nello stesso volantino di cui sopra, una foto di Ferrigno in bella mostra, accanto al simbolo Udc, con scritto: “Continuate a darmi la vostra fiducia, votate per il partito a cui ho aderito, Udc – Unione di Centro per Casini presidente – perché solo grazie al vostro voto il mio impegno continua”. Più chiaro di così: Totò fece una vera e propria scelta di campo, lasciò il PdL da un giorno all’altro – perché non aveva trovato il suo posto in lista – e si schierò con un partito politico avversario.
Non è finita qui. L’ex parlamentare ricoprì anche il ruolo di Consulente del Presidente Raffaele Lombardo per i rapporti tra la Regione Sicilia ed i siciliani nel mondo; è stato inoltre rappresentante dell’MPA per i residenti all’estero.
E adesso?
Oggi Salvatore Ferrigno si presenta con un movimento “indipendente”: ma è davvero così? Può essere indipendente davvero, uno che ha girato i vari partiti per trovare un posto un lista? Da sottolineare: Totò ha provato fino all’ultimo a stringere un accordo con l’Udc anche questa volta. Anche in vista delle elezioni del 2012, Salvatore ha contattato il partito di Casini per proporre una alleanza sul territorio. Ma dal partito gli hanno risposto picche. Ferrigno ha provato a stringere quindi un accordo con il MAIE di Ricardo Merlo, un movimento autonomo dai partiti, che però gli ha detto la stessa cosa: no, grazie. Dunque all’ex deputato non è rimasto altro che il suo nuovo giocattolo, “Insieme”, da proporre come qualcosa di nuovo, quando in realtà ha come unico obiettivo – unico vero punto del programma – riportare Ferrigno in Parlamento.
Naturalmente da quando hanno ricevuto dei no sia da Casini che da Merlo, Ferrigno e i suoi gregari attaccano un giorno sì e l’altro pure l’Udc e il MAIE, non avendo altro da proporre. La rabbia è tanta, “rosicano” di brutto, come si dice a Roma, e in qualche modo dovranno pur sfogarsi. Dunque, avanti con le malignità di ogni genere, avanti con le allusioni e le diffamazioni spacciate per sacrosanta verità. Ma i conti, amici di Insieme, si faranno alla fine della corsa. E allora vedremo se continuerete con certi attacchi o se d’un tratto, come per magia, vi sarà passata la voglia. Perché se non c’è di mezzo una poltrona, chi ve lo fa fare, non è così?
Pubblichiamo in questa pagina il volantino che Ferrigno faceva circolare nel 2008, quando scelse di sostenere l’Udc. Ci si può davvero fidare di politici del genere, che vanno a zig zag perché sono in cerca di una poltrona? Decidete voi.
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