Amici italiani all’estero, avete ancora delle perplessità per quanto riguarda un movimento indipendente, che voglia difendere gli interessi dei connazionali residenti all’estero a prescindere? Mi auguro di no. Se così fosse, ricordatevi: o si fa così, o ci si concentra tutti in una sola forza, o si muore. Hanno già provato a farci fuori in Parlamento e per poco non ci sono riusciti. Se non ci sarà un movimento indipendente solido, forte, con più parlamentari presenti a Roma, state pur certi che alla prima occasione i partiti ci spazzeranno via.
Perché in Italia gli italiani nel mondo non interessano a nessuno. Ho deciso di entrare a far parte della famiglia del MAIE con grande convinzione e dopo attenta riflessione, e soprattutto dopo avere lottato anni in certi palazzi romani per elemosinare un briciolo di attenzione nei confronti delle comunità, attenzione sempre negata.
Se vogliamo parlare di italiani nel mondo, non esiste né destra né sinistra: esistiamo solo noi, con le nostre speranze, le nostre necessità, i nostri problemi da risolvere. Se non pensiamo a noi stessi, nessun altro penserà a noi. Sono arrivato a convincermi di questo dopo tante porte chiuse in faccia, ipocriti sorrisi e pacche sulle spalle piene di compassione verso un mondo – quello dell’emigrazione – che in Italia dà solo fastidio.
Sono certo che con un MAIE più robusto in Parlamento, le cose potranno cambiare. In positivo. Sta a noi italiani residenti all’estero, adesso, prendere in mano il nostro destino.
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