Giovanni Rapanà, connazionale residente in Canada, una vita da protagonista all’interno della comunità italocanadese, si è dimesso nei giorni scorsi dal Partito Democratico. Lo ha fatto con un comunicato stampa stringatissimo, freddo. ItaliaChiamaItalia l’ha voluto contattare per approfondire. Cosa è successo? Perché Rapanà, consigliere del Comites di Montreal, ha voluto lasciare il Pd? Lui lo spiega così: “E’ stata la voglia di voltare pagina unita al desiderio di rimettersi in discussione rispetto alle tematiche degli italiani nel mondo profondamente cambiate negli ultimi anni”. Una decisione sofferta quella di lasciare il partito in cui ha militato per tanto tempo? Macchè, “nessuna sofferenza”, assicura a colloquio con il nostro quotidiano online. Solo “la consapevolezza che nella vita per crescere bisogna sapersi sempre mettere in discussione”.
Rapanà si è dimesso a mezzo stampa, solo alcuni giorni dopo ha formalizzato le proprie dimissioni al responsabile nazionale del dipartimento italiani all’estero del Pd, Eugenio Marino. Il Partito Democratico mai prima d’ora era stato così distante dal mondo dell’emigrazione. Da Renzi solo tagli e tasse. Forse la scelta di Rapanà ha a che vedere anche con l’atteggiamento di questo governo nei confronti degli italiani nel mondo… “Certamente ogni giorno a Montreal, ma credo anche in altre parti del mondo, ci confrontiamo con la ripresa del fenomeno dell’emigrazione italiana. Decine di giovani che lasciano l’Italia in cerca di un avvenire migliore da noi a Montreal ci interpellano quotidianamente. Spesso – sottolinea il consigliere Comites – sono ragazzi e ragazze, se non addirittura famiglie intere, che vanno via dall’Italia. Evidentemente l’Italia del presidente del Consiglio Renzi non è la stessa che conosciamo noi”.
Giovanni Rapanà assicura di avere ricevuto “moltissimi like” dopo avere ufficializzato le proprie dimissioni. Le persone a lui più vicino hanno reagito, racconta, “molto positivamente. Finalmente hanno ritrovato l’uomo libero che avevano conosciuto anni fa, prima che la politica condizionasse il nostro modo di essere italiani in Canada”. Dal partito invece “nessuna reazione. Ma non me ne aspetto nemmeno, dato che si tratta di una mia libera scelta”.
Nei giorni scorsi Rapanà ha ricevuto in Canada l’On. Ricardo Merlo, deputato italoargentino presidente del MAIE, quel Movimento Associativo Italiani all’Estero che continua a crescere nel mondo ma anche a Roma. Forse è proprio verso il MAIE che ora guarda Giovanni? “Una volta – risponde lui – un giornalista passato alla politica scrisse: ‘Noi lo salutiamo con rispetto, come merita chi ha l’orgoglio di saper fare da sé e la volontà di mettersi sempre alla prova’. Continuerò a servire la comunità italiana da persona libera”.
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