Luis Molossi, avvocato, è uno dei Coordinatori MAIE Brasile: ItaliaChiamaItalia lo ha contattato per sapere da lui come avanza il Movimento associativo degli italiani all’estero nel Paese sudamericano. Molossi ci spiega che il Movimento “nasce dalle singole famiglie, che per attaccamento alla madre patria mantengono vive le associazioni, le tradizioni in tutti i sensi e ora, con le risorse tecnologiche e la riscoperta del mondo raggiungibile in secondi, siamo pronti a partecipare in modo più completo. Il MAIE in Brasile è nato nel 2008 per mano di 3 o 4 esponenti del mondo dell´immigrazione (parlo di Itamar Benedet, Elio Zanete, Bruna Spinelli ed io) che abbiamo aderito subito all´invito dell´On. Ricardo Merlo, nostro Presidente. Ora siamo strutturati dal Rio Grande al Grande Rio. Nell´arco dell´ultimo anno abbiamo avuto una crescita incredibile, non solo nel territorio, ma anche come adesioni di personalità legate al mondo dell´immigrazione”.
Il progetto del MAIE piace ai connazionali? Si dimostrano interessati?
“A parte quei pochi che simpatizzano per un partito tradizionale di destra o di sinistra, la gran parte degli italo-brasiliani hanno aderito al MAIE: siamo italiani residenti in Sud America e qui abbiamo creato la nostra vita. Ma molti di noi sono attenti a ciò che accade in Italia e desiderano partecipare: vogliono parlare correttamente la lingua di Dante e poter essere considerati nella politica nazionale, in Parlamento, o negli organi di rappresentanza degli italiani all’estero, come Comites e Cgie”.
Parlaci un po’ della comunità italiana in Brasile: è organizzata? Come vivono gli italiani della tua città?
“In Brasile, di quasi 200milioni di abitanti, almeno 30milioni sono di origini italiane. Nella parte sud del Brasile, siamo un´immigrazione particolare, di gran maggioranza Veneta e Lombarda, che si trova più o meno unita nelle ‘Colonie’. A São Paulo, Rio, Espírito Santo ed altri stati dove siamo meno presenti, la situazione è un può diversa: la comunità italiana è meno concentrata, di origini diverse, e proviene specialmente dal Sud dall´Italia. A São Paulo, per esempio, una buona parte è venuta per coltivare il caffè. Ma ovunque ci sono Circoli, Centri di Cultura, Camere di Commercio e tanti altri organismi di rappresentanza. Ancora a São Paulo, anche per le sue dimensioni e popolazione, vive la più grossa comunità italiana, almeno di elettori, con più di 130.000 connazinali. Non ho bisogno di dire che da sempre i cognomi italiani sono presenti nella politica, nell´economia con grosse imprese, nell´arte, nella cultura, come succede in tutto il mondo, cosa di cui siamo sempre fieri. Non a caso il sindaco di Curitiba è “Ducci”, il governatore di Santa Catarina è “Colombo” e il sincado di Porto Alegre è “Fortunatti”, solo per dare qualche esempio”.
A settembre ci sarà il congresso MAIE Brasile: come vi state preparando?
“Per noi di Curitiba, geograficamente centro del MAIE in Brasile, è una gran soddisfazione fare il IV CONGRESSO, che si terrà il primo settembre 2012, anche se abbiamo fatto il III, l´anno scorso, nel mese di aprile, con la presenza di rappresentanti di tutta l´America Meridionale. Abbiamo avuto la adesione di personalità di spicco nel mondo dell´immigrazione, come il Consigliere CGIE Walter Petruzziello, tra tanti altri e questo Congresso ci permetterà di farci più vicini, scambiando esperienze e motivazioni per il futuro del Movimento che ora si fa presente in tutto il mondo”.
Vuoi lanciare attraverso ItaliaChiamaItalia un messaggio a chi leggerà questa tua breve intervista? Perché i connazionali dovrebbero scegliere il MAIE e non uno dei partiti tradizionali?
“Io sono un ‘giovanone’ dell´immigrazione, per non pensare che il MAIE sia soltanto fatto da ‘vecchioni’, come spesso si sente dire. Il nostro Presidente Merlo è giovane anche lui e abbiamo fatto un lavoro straordinario in questi poco più di quattro anni che siamo insieme. Io sono uno dei fondatori del partito e ho visto la sua crescita in tutti i sensi. Sono stato in Sud-Africa e Australia quest´anno, parecchie volte a Buenos Aires, ma anche in Uruguay e in tutto il Brasile, dove trovo sempre amici, gente che lavora molto, che partecipa alle decisioni a tutti i livelli e vogliono dire che sono ancora italiani, che non vogliono favori nè elemosine, ma soltanto continuare ad essere rispettati e sentiti sempre. Voglio ribadire che gli italiani all´estero sono una risorsa, mai un problema. Questo è il DNA del MAIE”.
Chi volesse partecipare al MAIE Brasile, come può fare? Come ti può contattare?
“Il MAIE adesso ha una struttura mondiale: si può aderire su www.maiemondiale.com. Mi piacerebbe vedere grosse adesioni degli italo-brasiliani. Una volta che l´interessato s´iscrive viene indicato il suo indirizzo e, allora, potremo sapere che è un aderente locale, dello Stato del Paranà, del Brasile e così via. Se qualcuno, invece, volesse contattarmi, lo può fare tramite il sito www.luismolossi.com o Twitter @LuigiMolossi. Mi ricordo sempre una frase del nostro Presidente Ricardo Merlo durante il III Congresso de Maie Brasile l´anno scorso: “L´avvocato Molossi, anima del MAIE in Brasile…” riferimento che spero sia sempre più forte e sentito da tutti i nostri compagni di squadra. Per quanto riguarda l´Italia, spero che si riprenda in tutti i sensi: economico, politico, culturale e, principalmente, non si dimentichi dell´altra Italia che c´è all´estero e che continua ad amarla e difenderla sempre”.
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