Giulio Terzi, su Twitter, a proposito del caso che riguarda i due marò italiani ancora bloccati in India, “cinguetta” così: “L’Unione europea conferma il sostegno all’Italia”. Dalla Ue “massima priorità alla vicenda”. Il ministro degli Esteri sottolinea: “Il Governo è sempre al lavoro per riportarli a casa”. Eppure i nostri militari da quasi un anno ormai sono in un paese straniero che non vuole lasciarli andare, che rende il processo sempre più difficile, che sembra prendere il loro caso con molta calma. E a dirla tutta pare anche che il governo italiano non si stia dando granchè da fare.
Michael Mann, portavoce dell’Alto rappresentante Ue, Catherine Ashton, durante la giornata di ieri, nei suoi contatti con gli omologhi indiani aveva espresso la vicinanza di Bruxelles ai due fucilieri della Marina militare italiana, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, mostrando “sorpresa e disappunto” per la ricostruzione fatta da ilGiornale, secondo cui l’Europa avrebbe “scaricato” i due militari, sotto processo in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori lo scorso 15 febbraio. Ma ciò che ha scritto ilGiornale non è forse la verità? Bastano poche frasi di circostanza, basta qualche ovvia dichiarazione, per dire di stare lavorando al caso dei marò? Ciò che sta accadendo è qualcosa di assurdo, paradossale: e il ministro Terzi – su ItaliaChiamaItalia lo abbiamo già scritto, e lo ripetiamo – farebbe bene a dimettersi per dimostrata incapacità. Dopo di lui, ne verrà un altro: e comunque vada, sarà migliore. Perché per il suo successore, chiunque possa essere, sarebbe davvero difficile fare peggio di così.
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